DOMANDA
Gentile dott. Campana,
mi chiamo Giulia, ho 23 anni e sono una studentessa al 5 anno di Medicina.
Da circa un anno a questa parte ho iniziato a sviluppare un problema per me molto serio e che mi crea notevole malessere, che progressivamente nel tempo sembra essere peggiorato seppure con dei periodi di apparente remissione.
In pratica, ho serissime difficoltà a prendere decisioni e scegliere fra più opzioni.
In particolare, entro giugno dovrò chiedere la tesi in un reparto (preferibilmente, anche se non obbligatoriamente,compatibile con una futura specializzazione) e sono in alto mare…
Per tre anni sono stata fermamente convinta di voler fare il chirurgo generale.
Poi col proseguire degli studi questa convinzione è andata via via scemando e mi sono appassionata ad altri settori della medicina.
Tuttavia, il mio problema è che penso e ripenso in maniera ossessiva e costante a tutti gli aspetti di ogni singola branca della medicina e in ognuna trovo tanti aspetti positivi quanti negativi, ed alla fine resto bloccata senza riuscire a decidere.
È da circa un anno che vado avanti così, un mio prof per cercare di aiutarmi mesi fa mi diede una “scadenza”, una sorta di ultimatum, ossia una data entro cui decidere.
Entro quella data “decisi” apparentemente che volevo fare chirurgia (dopo un periodo in cui ero andata totalmente nel pallone, cambiando costantemente idea fra cardiologia, psichiatria, pediatria, urologia) e sembravo essermi rasserenata.
Successivamente, dovendo sostenere un esame molto impegnativo (anatomia patologica), mi convinsi di aver deciso e mi “imposi” di non pensarci più e di pensare per il momento solo all’esame.
L’esame l’ho fatto quasi un mese fa ed è anche andato bene… ma progressivamente nei giorni successivi all’esame, i miei dubbi hanno ricominciato gradualmente a comparire fino ad ora, in cui sono nuovamente nel pallone e non ho idea di cosa fare.
Un giorno mi convinco che farò il cardiologo e sembro essere decisa, finché poi emergono nuovi aspetti negativi nella mia mente per quella branca e mi indirizzo più verso un’altra, poi cambio di nuovo idea e così via… non ce la faccio più.
Questo problema non riguarda solo la scelta del reparto per la tesi e la specializzazione ma, più in generale, tutte le situazioni in cui devo “scegliere” e le persone a me vicine mi fanno notare che spesso tendo in qualche modo a procrastinare le decisioni e l’affrontare i problemi, anche per questioni banali.
“Stasera usciamo o restiamo a casa?”
Tipica risposta: “Non lo so… poi vediamo”.
“Vuoi tornare a casa dai tuoi questo fine settimana o rimanere qui in città ”
“Non ne ho idea… poi ci penso”
Sono veramente stanca ed esasperata, non ho la più pallida idea di come si faccia a scegliere una singola opzione quando valuto costantemente miliardi di aspetti di ogni possibilità, e la mia mente è costantemente affollata da miriadi di pensieri che si susseguono e si sovrappongono rapidissimi, finché in certi momenti non capisco più nulla e rimango totalmente paralizzata e incapace di fare qualsiasi cosa.
Ho un problema?
Di cosa potrebbe trattarsi?
Vorrei una sua opinione ed un consiglio in merito.
Grazie in anticipo
RISPOSTA
Cara Giulia, l’indecisione nella scelta del proprio futuro è lecita e necessaria, spesso adattativa a minimizzare possibili errori e prendere tempo per valutare meglio la maggior parte degli elementi. Tuttavia quando diventa così intensa e pervasiva, può richiedere un aiuto esterno per valutarla e comprenderla. Non ritengo che sia necessariamente presente uno stato d’ansia o depressivo. Spesso la sua condizione si manifesta in molte persone giovani, in momenti importanti di transizione di vita come quello che sta affrontando. La presenza di alcuni tratti di personalità possono poi contribuire allo sviluppo di tali incertezze e insicurezze, ma non è neanche detto che un malessere simile a quello che sta provando possa poi presentarsi sempre anche in eventuali future scelte. Un mio consiglio sarebbe quello di conoscere meglio il lavoro che vuole scegliere con la frequentazione concreta come tirocinante, la medicina con le sue specializzazioni è ancora molto un lavoro che si impara con l’esperienza sul campo e non solo con il dovuto ed essenziale studio. Ma, parallelamente, le consiglio anche di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una consultazione psicologica per capire meglio l’origine di tale indecisione.