Farmaci per la riduzione del colesterolo

    DOMANDA

    Egregio Dottore,
    vivo a Glasgow e nel Regno Unito (come forse in altri paesi) ci sono opinioni contrastanti sull’effetto dell’assunzione di statine. Me ne sono state prescritte di vari tipi, ma non ne sopporto gli effetti – crampi ai muscoli.
    Ho letto un libro scritto dal Dotor Malcolm Kendrick intitolato ‘the great cholesterol con’ nel quale dichiara che non c’è nessuna prova scientifica sul fatto che un livello ‘alto’ di colesterolo possa provocare o peggiorare malattie cardiache. Difatto, il Dottor Kendrick scrive che, essendo il cuore un muscolo, l’assunzione di statine potrebbe persino essere dannosa.
    Qual è la sua opinione ed esperienza professionale in materia di statine?
    Grazie.
    Adriana

    RISPOSTA

    Buongiorno. La polemica è nota. Tuttavia, possiamo dire con certezza che: (1) la dimostrazione che il colesterolo elevato si associa ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari è assoluta e mai confutata; (2) la dimostrazione che se si abbassa il colesterolo tale eccesso di rischio è altrettanto robusta; anzi (3) esistono prove sul fatto che – almeno sino all’età di circa 80 anni – quanto più si riduce il livello di colesterolo circolante tanto più si riduce il rischio di malattie cardiovascolari (“the lower the better”). Esistono oggi nuovi farmaci molto promettenti da utilizzare il alternativa alle statine per il trattamento delle ipercolesterolemie familiari.

    Niccolò Marchionni

    Niccolò Marchionni

    SPECIALISTA DI PATOLOGIE CARDIACHE. Professore ordinario di gerontologia e geriatria all’Università di Firenze. Nato a Firenze nel 1952, si è laureato e specializzato in malattie dell’apparato cardiovascolare nell’ateneo della città toscana. Dirige la struttura organizzativa dipartimentale di cardiologia e medicina geriatrica (dipartimento del cuore e dei vasi) all’azienda ospedaliero-universitaria Careggi di Firenze,
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