Integratori e alimentazione per ipertrofia prostatica benigna

    DOMANDA

    Preg.mo Professore,
    ho 69 anni e da circa dieci mi è stata diagnosticata una IPB. Faccio ogni anno l’esame del PSA ed è stato sempre dentro il livello di guardia salvo, raramente, qualche decimo di troppo. Nell’alimentazione ho tolto l’uso del peperoncino della birra e ridotto notevolmente il cioccolato fondente. Il flusso urinario si è ridotto, qualche notte vado una volta ad urinare. Le visite specialistiche effettuate mediamente ogni diciotto mesi, hanno rilevato la IPB e mi è stato consigliato di prendere Proxana Plus come integratore ma l’ultimo specialista, circa un anno fa, mi ha prescritto Avodart da prendere sempre e l’integratore saltuariamente. Il mio sperma è quantitativamente ridotto e color acqua. Gradirei una conferma sulla bontà dell’uso quotidiano e per sempre del medicinale e dell’integratore e se sono sulla strada giusta per la condotta alimentare.
    Nel ringraziarLa infinitamente per l’attenzione, porgo distinti saluti.
    Franco R.

    RISPOSTA

    Buongiorno,

    l’ipertrofia prostatica e’ una patologia cronica e a volte progressiva che può’ determinare  una sintomatologia disurica e/o un danno progressivo sul muscolo vescicale fino a diventare irreversibile con conseguenti complicanze.

    Il trattamento dell’IPB e’ quindi anch’esso cronico e si basa principalmente su due classi di farmaci :

    1. alfa bloccanti ( come alfuzosina, doxazosina, tamsulosina, silodosina), che aiutano la funzione vescicale ed il suo svuotamento ma non bloccano la crescita dell’IPB e sua progressione
    2. 2. dutasteride (il farmaco a lei prescritto) o finasteride che invece bloccano la crescita e progressione dell’IPB.
    3. Gli integratori come quello che lei prende non sono dei farmaci ma appunto degli integratori alimentari. Se legge il foglio informativo si parla di un prodotto che integra le normali ostante che assumiamo con la dieta ma non parla di una terapia farmacologica per una patologia.
    4. La decisione generalmente e’ se assumere solo alfabloccanti o l’associazione degli stessi con dutasteride.
    5. In caso di prostate di piccole dimensioni con valori di PSA inferiori a 1.4 ng/ml e quindi a scarsa capacita’ di progressione, per migliorare la sintomatologia e lo svuotamento vescicale si può’ assumere solo alfa bloccanti
    6. In caso di prostate di dimensioni maggiori e valori di PSA maggiori di 1.4 ng/ml, dove esiste un rischio di progressione della malattia con possibili complicanze, allora si preferisce l’associazione alfa bloccanti con dutasteride.
    7. I controlli vengono eseguiti principalmente attraverso la visita urologica, PSA, ecografia sovrapubica della vescica e prostata per analizzare un eventuale terzo lobo prostatico ed il residuo postminzionale, Uroflussometria.

    Cordiali saluti

    Prof Alessandro Sciarra