Come aiutare un giocatore dipendente ?

    DOMANDA

    Salve dottore,
    vi scrivo perché non so più come fare con mio papà, ha 46 anni e non fa altro che giocare a giochi on line che io sappia senza spendere soldi. Lui vive in un altra regione quindi lo vedo raramente ma le poche volte che viene a trovarmi la sua giornata tipo a casa è : si alza e prima ancora di andare in bagno di siede davanti al PC spesso rimane in pigiama (o a volte va a letto senza cambiarsi) e poi all’ora di pranzo accende la TV e mangiamo ma se ha un impegno del gioco indipendentemente dal fatto che abbia o meno finito di mangiare va al PC. Dopodiché finisce di mangiare, il pomeriggio gioca un po’, fa un pisolino, gioca cena e gioca di nuovo fino alle 4 o anche di più.. Tra l’altro ora è da poco stato lasciato dalla compagna che anche lei viveva per lo stesso gioco.
    Avete qualche consiglio da darmi?
    Vi ringrazio molto.

    RISPOSTA

    Gentilissima/o,

    riesco solo ad immaginare il Suo disagio nel vedere il Suo papà così distante, rapito ed incapace di godere dei pochi momenti che potreste trascorrere insieme.

    Non ho informazioni su di Lei (non so se Lei è una donna o un uomo, se è studente o lavora, se vive sola/o o meno, quale tipo di rapporto aveste prima di questa discesa nel mondo dell’oblio…) né ho molte informazioni riguardo al papà (può anche non giocare con giochi a denaro, sebbene anche i giochi gratuiti diano la possibilità di ottenere monete, diamanti o altro pagando, ma, se il suo problema interferisce con il lavoro, ci potrebbero essere comunque anche danni economici).

    Sarebbe importante sapere se ci sono altre persone amiche o familiari (o magari anche un collega) che vivono più vicino al papà e possano cercare, gentilmente, di invitarlo ad una vita di relazione piena e piacevole ed allo stesso tempo, dare a Lei una percezione di responsabilità condivisa e farLa sentire meno sola/o.

    Sempre che il problema sia esteso a tutte le persone e non sia un problema che aumenta quando siete insieme Voi due; quando il Suo papà ha dei momenti di lucidità si renderà senz’altro conto di non essere capace di essere il papà che Lei vorrebbe o di cui avrebbe bisogno, e le emozioni spiacevoli – vergogna, tristezza, senso di inadeguatezza –  aumentano la compulsione.

    Comunque comprendo che il problema di rifugio nel gioco (e sarebbe interessante sapere a che cosa gioca prevalentemente il papà per intuire quali emozioni stia cercando – sentirsi capace, essere riconosciuto da un gruppo, sentirsi partecipe e non cosmicamente solo) non è nuovissimo se prima della separazione dalla compagna giocavano insieme (il gioco potrebbe essere aumentato per cercare di non perdere contatto con lei); forse sono anni che Lei soffre di questa assenza, apparente morte emotiva del papà.

    Per questo motivo mi sento di dire che la cosa che Lei può senz’altro fare è cercare di trovare ogni momento di stop dal gioco per dire al Suo papà che è preoccupata/o, che Le manca, che vorrebbe poter parlare di Sé e di Voi e che sentirlo così drogato dal video La rattrista moltissimo. Che senz’altro lui deve avere un gran dolore nel cuore se non riesce a staccarsi da questa dimensione virtuale ma continuando così, senza farsi aiutare da un professionista e dalle persone più vicine, rimarrà davvero solo. Adesso non lo è ancora; ha un/a figlio/a che si preoccupa per lui e che ha diritto ad avere un papà vicino. E che lui stesso ha diritto ad avere una vita vera, diversa, piena, piacevole, che le difficoltà di relazione o di gestione emotiva possono essere risolte.

    Poi, bisogna anche vedere se Lei è disposto/a a permettergli di utilizzare pc in modo compulsivo in casa Sua ancora per molto, se è disponibile ad aprire ogni volta le porte della Sua casa alla dipendenza del papà.

    Cerchi di comprendere quanto male Le arreca questa situazione, e se sia il caso di protrarla ancora per molto tempo, nel caso le cose non dovessero cambiare. Di certo ci dev’essere tanto amore e tanto bisogno di vederlo se accetta che nella Sua stessa casa si muova il fantasma del papà, ma pensi al fatto che spesso, proporre decisamente e chiaramente i propri limiti (non ce la faccio più a vederti così, mi fa troppo male) rappresenta il momento in cui l’altra persona si rende conto che potrebbe davvero perdere un affetto importante e decide di farsi aiutare e cambiare.

    Se dovesse sentire che il Suo dolore aumenta, che il pensiero dl papà dovesse accompagnarLa sempre di più fino a diventare grave ostacolo alla Sua serenità, Le consiglio di chiedere Lei stesso aiuto ad un/a collega psicoterapeuta che possa permetterle di voler comunque bene al Suo papà senza essere travolto dal Suo problema.

    In bocca al lupo

    Dott.ssa Serena Valorzi

    Serena Valorzi

    Serena Valorzi

    SPECIALISTA IN DIPENDENZA DA INTERNET E GIOCO D’AZZARDO. Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Formatrice e Scrittrice esperta di Dipendenze Comportamentali (affettiva, gioco d’azzardo, videogiochi, social network, pornografia, lavoro), Cyberbullismo e Impatto emotivo, cognitivo e relazionali di internet (ICT). Si occupa di Psicoterapia individuale e di coppia con specializzazioni in Schema Therapy, Acceptance and Commitment Therapy e […]
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