Reflusso gastroesofageo e laringite

    DOMANDA

    Buongiorno dottore,
    sono una donna di 53 anni e dopo un lungo periodo di forte stress accompagnato da ansia, da circa tre anni soffro di reflusso gastroesofageo con sintomi quali dolore e bruciore allo sterno che a volte si irradia dietro la scapola sinistra, ma in particolare avverto l’acido risalire lungo la laringe, con conseguente raucedine, tosse secca e cambio del tono della voce.
    La prima gastroscopia del 2013 mi evidenziò una piccola ernia iatale da scivolamento, mucosa lievemente iperemica ma per il resto tutto a posto, compreso la ricerca HP negativo. Il medico di base mi prescrisse allora pantoprazolo 40 mg la mattina e inizialmente trovai giovamento, ma dopo un po’ il bruciore e dolore si riaffacciarono e decisi di rivolgermi ad un gastroenterologo, il quale confermato la diagnosi di reflusso, mi prescrisse una nuova gastroscopia e al posto di pantoprazolo mi disse di prendere il lansoprazolo 30 mg una al mattino e una alla sera prima di coricarmi e eliminare i cibi irritanti, cosa che ho fatto ma con il risultato che col lansoprazolo avevo nausea e basta. Nella seconda gastroscopia (gennaio 2016) al posto dell’ernia iatale mi hanno trovato il cardias incontinente e questo sarebbe il motivo del mio reflusso, non l’ernia iatale come risultava nella prima gastroscopia.
    Adesso la situazione è che alterno brevi momenti di benessere ad altri di dolore e bruciore che avverto fino dentro al naso, pur seguendo una dieta sana e leggera e continuando a prendere IPP (pantoprazolo)da 40mg tutte le mattine più Gaviscon dopo i pasti. Il mio medico di base mi ha detto che purtroppo di questo male non si guarisce e che devo conviverci, non vuole neanche prescrivermi esami più approfonditi come la PH impedenziometria perchè dice che non serve a nulla, basta e avanza la gastroscopia. La mia domanda è se è possibile che io soffra di NERD visto l’inefficacia dei farmaci e quali altri esami mi consiglia di fare per ulteriori accertamenti.

    La ringrazio anticipatamente per la risposta.

    RISPOSTA

    In sostanza: lei ha sintomi da reflusso, in presenza di una EGDS negativa e con una risposta insoddisfacente/assente al pantoprazolo. In queste condizioni una pH-impedenzometria, in assenza di terapia, è molto utile per avere conferma della presenza di reflusso (acido o non acido) patologico. Ha torto il suo medico e ragione lei.