Frazione di eiezione e pacemaker

    DOMANDA

    Buonasera Professore,
    mio fratello, 44 anni, è cardiopatico da 4. Nel 2012 ha avuto una caridopatia dilatativa con frazione di eiezione al 14%, la causa dello scompenso è stata individuata (tracce nella risonanza magnetica) in una miocardite. Nel 2013 con terapie farmacologiche la frazione di eiezione è salita al 58 e e nel 2014 al 59%. Doveva controllare la frazione dopo 2 anni, oggi la frazione è risultata del 46%. In assenza di sintomi particolari (mio fratello arriva fino al quarto piano di scale a piedi senza fiatone, senza fermarsi riesce ad arrivare al settimo, anche se con un po’ di fiatone a partire dalle scale tra il quarto e il quinto), la dottoressa ha detto che la causa del calo della frazione è probabilmnte il blocco della branca, che già era emerso (ma come problema definito dai medici trascurabile) nel 2013 facendo l’ECG da sforzo.

    Se la frazione peggiorerà forse servirà un pacemaker ma al momento, così ha detto la dottoressa che però vuole consultarsi anche con altri colleghi, non dovrebbe servire.

    Le chiedo che rischi ci sono nella situazione che Le ho descritto e se e quando possa essere necessario il pacemaker: mio fratello rischia di veder precipitare la frazione d’eiezione?

    Grazie davvero!

    RISPOSTA

    Suo fratello potrebbe avere qualche esito nel tempo dalla pregressa miocardite che aveva colpito il suo cuore in modo molto esteso.Probabilmente sarebbe utile conducesse vita normale, attiva ma senza praticare sport. la situazione attuale non è allarmante e non richiede alcun pace maker o defibrillatore. Utile controllo Ecocardio fra 6 mesi ed Holter ECG magari di lunga durata ( tipo 1 settimana) per escludere eventuali aritmie asintomatiche.

    Alessandro Capucci

    Alessandro Capucci

    Professore ordinario di malattie dell’apparato cardiovascolare all’Università Politecnica delle Marche di Ancona. Nato a Faenza (Ravenna) nel 1948, si è laureato in medicina all’Università di Bologna nel 1973, dove si è specializzato in medicina interna e medicina dello sport. All’Università di Ferrara si è poi specializzato in malattie cardiovascolari. È professore ordinario di malattie dell’apparato […]
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