Ureaplasma urealyticum e concepimento

    DOMANDA

    Gentile dottore
    ho 38 anni e soffro di cistiti recidivanti da circa tre anni e purtroppo un anno fa ho avuto un aborto spontaneo. Le mie urinoculture sono sempre risultate negative, così la mi ginecologa tre mesi fa mi ha prescritto IMMUNOLACT che ho preso per alcuni mesi, inoltre prendo anche IALURIL SOFT GELS , D MANNOSIO e NATURAFLORA PLUS.
    Dopo l’ennesimo attacco e dopo un altro anno di vani tentativi di concepimento il mio medico di base mi ha prescritto un tampone vaginale completo che è risultato positivo a Ureaplasma urealyticum con carica 10.000 e Candida Albicans. Nel tampone non viene indicato il PH vaginale.
    Il medico mi ha prescritto ERITROMICINA 1000 per sei giorni e NORMOGIN capsule vaginali, mentre non ha ritenuto di prescrivere accertamenti per il mio partner.
    Dopo aver letto i suoi articoli ho deciso di non prendere l’antibiotico per non compromettere ulteriormente la mia flora vaginale. A questo punto la mia domanda è: sarà sufficiente continuare con IMMUNOLACT, NATURAFLORA PLUS, IALURIL SOFT GELS E NORMOGIN?
    Se dagli accertamenti risultasse che anche il mio partner è positivo, che cure potrebbe seguire? Anche lui fermenti?
    Pensa che dovremmo per il momento evitare i rapporti non protetti e quindi la ricerca della gravidanza?
    La ringrazio per l’aiuto che gentilmente vorrà darmi e la saluto cordialmente
    Emilia

    RISPOSTA

    Evitare i rapporti non protetti non serve a nulla, così come non serve assolutamente eseguire alcun accertamento al suo partner. Si scordi U.urealyticum. Visto, invece, il recidivare dei disturbi urinari da diverso tempo, che non sono rappresentati da cistiti vere proprie, ma sono sicuramente esiti di infiammazione del primo tratto dell’uretra, non c’è dubbio che lei soffra di dismicrobismo/vaginosi, fenomeno mai corretto con i presidi adeguati e per il tempo necessario (mesi…!!). Anche ora sta prendendo una serie di prodotti assolutamente ridondanti e poco efficaci per risolvere il problema. Si faccia misurare il pH vaginale: se superiore a 4,5, continui ogni giorno con i lattobacilli per via endovaginale e usi un acidificante vaginale artificiale  a base di vitamina C o di maltodestrine. Assuma, inoltre, un grammo di vitamina C ogni giorno. Il tutto per almeno 4-5 mesi.