DOMANDA
Gentile dottore Vania,
la ringrazio molto per la risposta molto esauriente e puntuale. Volevo soltanto rispondere alla sua domanda: i suoi colleghi svizzeri suggeriscono (anzi prescrivono) olio di colza. Questo rende molto perplessi, non crede?
La ringrazio molto e la saluto
Ulisse Mariani
RISPOSTA
Gentile nonno Ulisse, grazie a Lei per le informazioni aggiuntive.
C’è da dire che gli olii di colza attualmente in commercio sono ben diversi da quelli cui eravamo abituati nel passato, e che presentavano vari problemi per la salute umana, primo fra tutti l’alto tenore in acido erucico, un potente aterogeno. Presumo che il tipo utilizzato in Svizzera sia il LEAR (basso residuo di ac. erucico, noto anche come olio di canola) o il VHOA (altissimo ac. oleico), sostanzialmente i due tipi migliori per l’alimentazione umana: hanno poco da invidiare all’olio di oliva – vedremo poi cosa – e costano decisamente meno (tra l’altro la vicina Germania è uno tra i maggiori produttori mondiali). Il minor costo non è da sottovalutare, poiché comporta più basse probabilità di contraffazione, alte invece con l’olio di oliva, soprattutto quello venduto all’estero!
Ma c’è un altro fattore, totalmente diverso, che mi spinge a non essere del tutto critico nei confronti dei colleghi svizzeri. A me l’olio di colza non sarebbe mai venuto in mente, perché la sua penetrazione nel mercato italiano è quasi nulla. Loro lo usano nel bambino verosimilmente perché lo usano anche nell’alimentazione dell’adulto. E questo è il fattore cui accennavo: perché il divezzamento deve servire ad educare il bambino all’alimentazione dell’adulto nella cultura – familiare e/o locale – in cui vivrà. Dunque ogni cultura ed ambiente ha sue modalità di divezzamento che si propongono di familiarizzare il bambino con i cibi dell’adulto. Per noi l’olio EVO è una componente tanto essenziale quanto le paste …così come per i Cinesi lo sono il riso e l’olio di soia, per gli Scandinavi l’avena, per gli Europei orientali la carne e il burro, ecc. Immagino, pur non avendo esperienza diretta, che per gli Svizzeri l’olio di colza/canola sia un alimento di uso molto comune: di qui il suo uso già nell’alimentazione del bambino piccolo.
Un problema di recente individuazione, tuttavia, è rappresentato dalla presenza negli olii raffinati di alcuni composti potenzialmente tossici o molto tossici, che sono i 2- e 3-MCPD e gli esteri glicidilici da essi derivati. Nonostante le moderne tecnologie ne riducano di molto la formazione durante i processi di raffinazione, la loro presenza continua a rappresentare un problema, come evidenziato dall’EFSA. Sotto quest’aspetto, l’olio di colza presenta qualche potenziale rischio in più per la salute, poiché i suoi contenuti sia in MCPD che in esteri glicidilici sono molto più alti che non nell’olio di oliva (medie: 232, 109 e 166 mcg/kg nell’olio di colza vs. 48, 86 e 15 nell’olio di oliva!).
Alla luce di questo, fa solo un po’ sorridere l’idea che i colleghi svizzeri puntino il dito contro l’olio di oliva… somiglia un po’ alla storiella del bue che dà del cornuto all’asino!
Buona continuazione, Prof. Andrea Vania, Pediatra Nutrizionista