DOMANDA
Egr. Dottore,
ho letto quel che Lei risponde quando le lettrici di questa rubrica lamentano la presenza di batteri nelle via vaginali/urinarie: spesso la soluzione che lei individua consta in terapie mirate a ripristinare il corretto ecosistema delle vie genitali. Anche a me, che lamentavo ureaplasma e klebsiella, ha scritto di dimenticarmene e verificare la presenza di lattobacilli e di un PH acido. Finora, in via precauzionale, ho avuto con mio marito solo rapporti protetti, per evitare il contagio (lui – oltretutto – è immunosoppresso in seguito a un trapianto d’organo).
E’ sensato proteggere i rapporti o questo tipo di infezioni non si trasmettono? Occorre attendere la negativizzazione conseguente al ripristino del corretto ecosistema prima di ricominciare ad avere rapporti non-protetti? In particolare mi interessano gli ureaplasmi e la klebsiella, che lei mi ha detto essere un normale colonizzante vaginale. Le confesso poi che, nonostante l’età (ho 45 anni), vorremmo diventare Genitori. La presenza di forme batteriche nelle vie genitali ci ha finora impedito qualsiasi tentativo.
Grazie MM
RISPOSTA
Se il problema è quello da lei segnalato, può avere tutti i rapporti che desidera. Quanto all’ipotesi di gravidanza, il problema non ha altrettanto alcuna rilevanza. Lo ha, piuttosto, l’alterazione dell’ecosistema vaginale che, se da un lato ostacola il concepimento, può comportare poi anche la possibilità di un parto pretermine. Per cui, il problema principale da trattare, qualora ve ne sia la necessità, è solo il dismicrobismo vaginale.