DOMANDA
Buonasera dottore,
La mia compagna di anni 37 è affetta da leucemia melodie acuta Philadelphia postiva che ha iniziato a curare con ciclo chemio terapico d’induzione e l’inbitore Imatinib.
La malattia resiste con persistenza di blastomi midollare.
Successivamente al primo ciclo chemioterapico il quadro viene aggravato da una severa polmonite.
Viene quindi iniziato un secondo ciclo chemioterapico schema Flai con un nuovo inibitorr Dasatinib.
A distanza di 18 giorni la mia compagna cade in uno stato di aplasia, persistente tuttora.
Dall’ultimo colloquio medico questi sperano che il midollo riprenda a lavorare.
Vorrei avere un suo parere in merito e se davvero non possiamo fare altro che sperare che il midollo inizi a riprodursi o se ci si può affididare a nuove terapie.
La ringrazio anticipatamente
Alberto
RISPOSTA
Buongiorno. Mi scuso per il ritardo con cui rispondo al suo quesito. La terapia intrapresa è corretta. Lo schema di trattamento FLAI è uno schema molto efficace, che induce prolungate aplasie. L’associazione con un inibitore di tirosin-kinasi di seconda generazione (dasatinib), in una forma di leucemia mieloide acuta Philadephia-positiva, incrementa l’efficacia del trattamento, anche se ovviamente può contribuire al prolungamento dell’aplasia. E’ importante attendere che vi sia una ripresa dell’emopoiesi, per poi procedere ad una nuova valutazione midollare.