DOMANDA
Buongiorno dottore
sono un uomo di 73 anni, compiuti a marzo di quest’anno. Pratico con una certa regolarità il tennis amatoriale da una quarantina d’anni, ancorchè dal 2006 abbia subito un intervento alla spalla destra per rottura massima della cuffia dei rotatori, ma che non essendo mancino mi ha comunque permesso di continuare a praticarlo. Ma non è questo il motivo del consulto.
Nel mese di settembre scorso dopo la solita doccia mi accorgo nell’asciugarmi di profilo davanti allo specchio degli spogliatoi di notare una sporgenza a filo della scapola sinistra, che comunque, nel muovermi nel dilatare gli addominali pettoriali, rientrava in sede, scomparendo.
In occasione di una visita di routine presso la mia d.ssa di base, facevo presente l’accaduto, che peraltro, a seguito di movimenti del braccio sinistro, si verifica ancora attualmente con uguale esito, facendole presente che da un po’ di tempo avvertivo qualche dolore, comunque sopportabile, specie di notte, alla spalla sinistra e al muscolo dell’avambraccio
A seguito di ciò la d.ssa mi ha disposto per un’ecografia della cute e del tessuto sottocutaneo, che ho eseguito in data 30 settembre scorso, il cui esito è stato il seguente:
“L’esame condotto a livello della tumefazione palpabile in sede sottoscapolare sin. (..dopo i necessari movimenti eseguiti all’uopo per farla evidenziare – ndr) ha posto in rilievo in sede sottomuscolare la presenza di una formazione tenuemente iperecogena a contorni netti e regolari di 43 mm x 20 mm di diametro e x 20 mm in anteroposteriore riferibile a fibrolipoma”
L’esito così descritto dal radiologo l’ho portato in visione alla mia d.ssa di base, che mi ha consigliato, qualora non avessi provato dolori di certa entità, di tenermelo, in quanto se operato, anche con eventuale aspirazione, quindi non in modo invasivo, si sarebbe potuto riformare..
Ora, a distanza di pochi mesi il “sospetto” fibrolipoma” tuttora esce e rientra a seconda dei movimenti della spalla che intendo fare appositamente e le dimensioni risultano invariate al colpo d’occhio; peraltro di notte mi capita spesso di rigirarmi nel letto appositamente per non avvertire quel fastidio al braccio sinistro, che mi induce al risveglio. Di giorno per contro ciò non avviene.
Mi è stato consigliato di rivolgermi ad un dermatologo, così come ora sto facendo con Lei, per sentire se, stando così le cose, fosse necessaria l’asportazione di tale tumefazione, ovvero se fosse il caso di rivolgermi ad un chirurgo.
Nella speranza di non aver oltremodo approfittato della sua cortese attenzione, rimango in attesa di quanto vorrà prospettarmi in ordine al quadro clinico che Le ho delineato.
Con ogni osservanza, resto in attesa di un Suo gradito riscontro.
Buona serata.
Gianni
RISPOSTA
Considerando la persistenza del fastidio, consiglierei una risonanza magnetica per una migliore caratterizzazione della lesione. Solo a seguito di tale accertamento potrebbe essere considerata una biopsia o l’asportazione della lesione o la semplice rassicurazione