Glioblastoma a farfalla

    DOMANDA

    Buongiorno Dottore,
    in data odierna hanno dimesso mio cugino dall’ospedale diagnosticandogli Glioblastoma a farfalla. Il referto di dimissione dice:
    In regione frontobasale sinistra e frontopolare bilaterale presenza di grossolana formazione espansiva con una estensione globale di cm 6 x cm 5.5 x cm 4.5 nel cui contesto sono apprezzabili aree necrotico – colliquate e piccoli focolai emorragici. la lesione è circondata da edema perilesionale ed esercita notevole effetto massa sulle strutture contigue: compressi e deviati posteriormente i corni frontali, infiltrata la porzione anteriore del corpo calloso, spianati gli spazi liquorali della convessità frontale bilateralmente. (segni di ernia subfacciale) . Dopo infusione di gadolinio la lesione espansiva presenta impregnazione prevalentemente parietale periferica ed in parte di tipo nodulare. non apprezzabili alterazioni del segnale parenchimale a sede sottotentoriale. il reperto depone per processo espansivo intrassiale della serie gliare di alto grado. (glioblastoma a farfalla).

    La mia domanda è ci sono ad oggi terapie radio o chemio che possono ridurre il questa tipologia di tumore? dall’ospedale non danno tante aspettative e vorrei capire a quale struttura potermi rivolgere.
    Grazie in anticipo della Sua disponibilità.
    Cordiali saluti
    Ornella

    RISPOSTA

    Gentile signora Ornella,

    la diagnosi radiologica fatta a suo cugino è decisamente seria; descrive una lesione espansiva molto estesa e con caratteristiche di aggressività piuttosto evidenti.
    In queste situazioni per scegliere la strategia terapeutica più adeguata vanno presi in considerazione anche altri fattori, quali età del paziente, condizioni cliniche, eventuale presenza di comorbidità.

    Su questa base si decide se porre indicazione ad una biopsia, ad una eventuale (difficile) riduzione chirurgica, o direttamente a radio e/o chemioterapia.

    Se le condizioni cliniche sono compromesse può avere un senso anche scegliere solo un trattamento palliativo per controllare i sintomi.

    In ogni caso, come le hanno già detto, le aspettative sono assai modeste. Numerosi sono i centri che si interessano di queste patologie; è importante che sia effettuata una valutazione collegiale da parte dei vari specialisti coinvolti per definire la migliore strategia di trattamento.

    Cordiali saluti