DOMANDA
Buongiorno Dott. Pozzolini,
mi permetto di disturbarla per sottoporle un quesito.
Il mio compagno soffre di fascite plantare dal Dicembre 2013. Ha provato ogni tipo di terapia (onde d’urto, tecar, infiltrazioni, stretching, plantari specifici etc…), ma nulla sembra aver anche solo diminuito il dolore.
Ora gli si sta prospettando l’intervento chirurgico di fasciotomia, ma gli è anche stato detto che, essendosi la problematica cronicizzata, non è garantito il buon esito dell’intervento.
Vorrei chiedere a Lei, pertanto, se questa cosa è vera o se con l’intervento chiururgico ci sono delle buone possibilità di guarigione.
Capisce anche lei che questa problematica a lungo andare diventa invalidante e impedisce di vivere una vita normale.
La ringrazio fin da subito per la sua disponibilità.
Cordiali saluti.
RISPOSTA
In effetti sono state praticate tutte le possibili terapie conservative per questa patologia.A questo punto si impone la soluzione chirurgica che in taluni casi può non essere risolutiva ma che in ogni caso porta ad una notevole remissione della sintomatologia in grado di consentire una deambulazione soddisfacente.Io pratico per questa patologia la chirurgia percutanea che consente di ottenere la fasciotomia e la eventuale regolarizzazione delle spina calcaneale se presente attraverso un piccolo foro di pochi millimetri con conseguente minor traumatismo chirurgico e tempi di recupero più rapidi ed efficaci rispetto alla chirurgia tradizionale con una buona percentuale di buoni risultati.Tale chirurgia la pratico presso il Centro Diagnostico Italiano di Milano in Via Sain Bon in day Hospital e in anestesia periferica.Cordialmente Dott.Marco Pozzolini
