Insufficienza venosa cronica arti inferiori

    DOMANDA

    Buongiorno,
    ho 60 anni uomo,fibrilazione atrail permanente e insuff cardiacapermannt da 8 anni,normoeso,ecocuore Frequenza i ejezione 62, entrambi polaccie piedi gonfi difficoltàa piegarsi da mei,ecoavenoso e arterioso arti infriori:venso 2Lieve insuff venosa cronica di modeta rilevanza clinica”,ho la posriasi da anni sugli arti infriori,asumo coumadin e altri farmaci in paato lasix 25 sospso perprssione bassa da 14 mesi ,macchi blu u tibi e dorso pii,raggi polmoni a posto,mi èstato sugerito di riprendre il lasix 25 mazza o una altri di usare il venoruton 1000 ,chido:se la pressione massima è 120 e la minima 0 i BPM 80 assumendo un diuretico la prssione cala oppure no? Io ho fatto mesi fala prova in pochi giorni 95 su 65 però piedi,polpacci sgongi e potevo corrre,le calze a compreione graduata io avndo la psoriasi in quei punti farbebro bal la pelle non respirerrbbe,voi in questi casi sempre a titolo informativo come procedete? cioè se un pazint ha la prssione normal prscrivete lo stsso un diuretico oppure dei flavonoidi o calze a ompressione anche se ha la posriasi? Ho già consulttao unn angiologo ritiene utile un blando diuretico,un medico invece l’oerudina per alcuni mesi in quanto la mia presione è giusta,il pronto soccosro gambaletti.
    Grazie.

    RISPOSTA

    Bisogna stabilire se gli edemi sono dovuti al cuore o alla circolazione periferica, in definitiva bisogna sapere se il paziente ha uno scompenso cardiaco o no. Lei ha, all’ecocardiogramma, una frazione di eiezione buona, il che significa che il suo ventricolo sinistro funziona bene, ma bisogna conoscere anche la funzionalità del cuore destro. Inoltre bisogna valutare il calibro della vena cava inferiore e conoscere con ecolordoppler le caratteristiche velocimetriche dei flussi in cava e nelle vene degli arti inferiori. Bisogna anche e soprattutto visitare il paziente e vedere se ci sono segni di scompenso ai polmoni ed al fegato, se ci sono varici agli arti. Se alla fine della visita e degli accertamenti strumentali ci si orienta verso uno scompenso, bisogna curarlo con farmaci , fra cui anche diuretici a prescindere dalla normalità della pressione; se al contrario ci si orienta verso una insufficienza venosa o venolinfatica, bisogna combatterla con farmaci (diosmina ed altri) e con presidi fisici ( movimenti, calze elastiche, pressoterapia). Nelle forme intermedie bisogna opportunamente integrare le due terapie. Il tutto naturalmente va fatto sotto controllo cardiologico, clinico e strumentale, e laboratoristico . Spero di essere stato utile.

    Agatino Manganaro

    Agatino Manganaro

    Nasce a Messina dove si laurea e specializza in Cardiologia. Si perfeziona in Angiologia all’Ospedale S.Orsola-Malpighi di Bologna Già Professore di Malattie Cardiovascolari e Direttore del Corso di Specializzazione postlaurea in Diagnostica Angiologica e Flebologia nell’ Università di Messina. E’ stato Responsabile del Servizio di Angiologia Medica e Vicedirettore dell’UOC di Cardiologia nell’Azienda Ospedaliera-Universitaria G. […]
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