Coca etilene

    DOMANDA

    Buongiorno dottore ,
    A proposito del coca etilene vorrei sapere:
    1) se la quantità di cocaina consumata non supera il mezzo grammo a settimana, si è a rischio coca etilene?
    2) se si assume la cocaina solo dopo aver bevuto oppure se mentre la so consuma si beve un solo whisky si è a rischio coca etilene?
    3) ci sono esami che possono verificare la presenza del coca etilene?
    4) se si smette di consumare cocaina il coca etilene svanisce?
    5) i danni al fegato del coca etilene si sviluppano dopo anni in cui gli esami del fegato sono sballati o possono verificarsi anche da un anno all’altro?
    Grazie mille

    RISPOSTA

    Buongiorno,

    la sua domanda purtroppo e di gran attualità e coglie una problematica molto diffusa anche in Italia: L’uso e la dipendenza da cocaina, i cui effetti tossici sono assai sottostimati nella popolazione, e del poliabuso, anch’esso molto diffuso.

    Le risponderò come da suo schema:

    1. il cocaetilene si forma dall’incontro nel fegato (organo adibito alla trasformazione metabolizzazione e smaltimento delle sostanze di scarto presenti nel sangue ) della cocaina e dell’alcol. Come metabolita si accumula nel fegato per tempi maggiori dei suoi singoli costituenti. Quindi a prescindere dalla quantità se assume alcol nel fegato si formerà cocaetilene;
    2. come sopra, l’ordine degli addendi non modifica il risultato. I cui effetti tra l’altro non sono additivi ma moltiplicativi della tossicità;
    3. gli esami sono quelli del sangue per la ricerca di alcol e cocaina; la formazione va da sé che avviene a livello epatico;
    4. se smette di usare cocaina ma non di assumere alcol, nel fegato, non si formerà cocaetilene; il cocaetilene non solo è molto  più tossico della sola cocaina ma persiste più tempo nell’organismo;
    5. il cocaetilene è cardiotossico e responsabile di morti improvvise molto più frequentemente di quanto si pensi, sicuramente più di quanto non sia la sola cocaina; è epatotossico esercitando la sua tossicità a livello epatocellulare; è neurotossico in quanto scatena la liberazione di dopamina ad altissime dosi a livello delle giunzioni sinaptiche;

    Spero di aver chiarito i suoi dubbi, se non fosse torni a scriverci

    Cordiali saluti

    Federico Baranzini

    Federico Baranzini

    Federico Baranzini

    Esperto in dipendenze patologiche, farmacoterapia e disturbi depressivi nella terza età e nei disturbi di personalità Classe 1973, milanese di adozione, si è laureato in Medicina nel 1999 e ha conseguito la Specializzazione in Psichiatria e Psicoterapia nel 2004 presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Varese. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Psico-Farmacologia Clinica […]
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