Importante astenozoospermia

    DOMANDA

    Buonasera,
    da poco ho effettuato uno spermiogramma in una struttura ospedaliera.
    Un mese prima del test ho assunto tre compresse di Augmentin.
    Premetto che ho eseguito il test a domicilio e ho consegnato la provetta entro 30-35 minuti.
    Volume 2,5 ml
    ph 8,5
    viscosità nella norma
    aspetto biancastro, torbido
    fluidificazione entro 30 minuti
    es. microscopico a fresco scarsa cellularità con debole motilità e progressione degli spermatozoi. Discreto numero di round cells
    Spermatozoi a rapida progressione 0
    a lenta progressione 10%
    con movimento rotatorio 0
    immobili 90%
    spermatozoi per ml 10 mil
    totali 25 mil
    round cells /ml 4 mil
    es. microscopico dopo colorazione discreto numero della linea germinativa
    spermatozoi tipici 49%
    atipici 43%
    immaturi 8%
    malformazioni della testa 29%
    del collo 7%
    della coda 7%
    cellule germinali 30%
    leucociti /ml 0
    spermatozoi vivi 10%
    conclusioni liquido seminale con importante oligoastenozoospermia

    Dopo questo catastrofico esito ho subito chiamato il mio medico di base per chiedere una visita con un andrologo.
    Una volta a casa, leggendo in vari siti le temperature a cui va mantenuto lo sperma ho avuto un grande dubbio.
    Una volta inserito lo sperma nella provetta, questa è stata messa nella tasca del mio giubbotto a contatto con uno scaldamani, nella confezione è scritto che puó raggiungere la temperatura di 50 gradi.
    Ho riprodotto la situazione a casa con un termometro inserito in un contenitore di plastica a contatto con lo scaldamani e questo, a distanza di 30 minuti, ha rilevato una temperatura di 42 gradi.
    Se lo sperma avesse effettivamente raggiunto questa temperatura potrebbe essersi deteriorato secondo Lei?
    Prima di andare da un andrologo vorrei rifare lo spermiogramma.
    Lei cosa consiglia?
    Grazie infinite in anticipo

    RISPOSTA

    Già risposto in precedenza (vedi)

    Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    ANDROLOGO. Direttore del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili, Università degli Studi di Padova. Nato a Lecce nel 1951, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, dove si è poi specializzato in endocrinologia. A Pisa ha invece conseguito la specializzazione in andrologia. È professore ordinario di patologia clinica all’Università di Padova […]
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