DOMANDA
Egregio professore,
vorrei una sua conferma circa la tipologia di protesi consigliate nel mio caso specifico.
Ho 47 anni e soffro di un’ernia inguinale lieve lato sinistro manifestatasi da poche settimane e quasi asintomatica. Non si accompagna a risalita delle anse intestinali.
In seguito a visita chirurgica sono già in lista d’attesa dell’intervento in day surgery nella città di Torino.
A fine visita mi è stato annunciato l’uso di una protesi sintetica in polipropilene e ciò con mia grande sorpresa visto la disponibilità, come lei insegna, di protesi biologiche allo stato dell’arte. La ragione di tale scelta, secondo il medico chirurgo visitante, sarebbero l’attuale consuetudine e la non ancora esistenza di risultati di studi scientifici che dimostrino la loro efficacia dopo molti anni dal loro impianto nella riparazione del difetto della parete addominale, e quindi nel rischio di recidiva erniaria. La mia convinzione è invece che la scelta sia principalmente dettata dal costo maggiore delle protesi biologiche quando sono a carico del sistema sanitario nazionale.
Secondo il suo autorevole parere dovrei cercare altre strutture ospedaliere, anche fuori Piemonte, che impieghino le protesi biologiche per casi come il mio, oppure la protesi sintetica è ancora accettabile?
Cordiali Saluti,
Enrico
RISPOSTA
Gentile Sig. Enrico,
le protesi biologiche sono ottime protesi, cosi’ come le sintetiche, e cosi come le sintetiche devono avere precise indicazioni.
Da quanto dice sembrerebbe che potrebbe, la sua situazione, essere una di queste.
Tuttavia, solo durante l’intervento chirurgico, se condotto da esperto, tale indicazione puo’ essere confermata.
Devo dirle pero’ che il ssn mai consentira’ l’uso di tali protesi per una semplice ernia inguinale e tantomeno su richiesta, in quanto il loro costo e’ elevato, ridervando il loro uso solo ai casi che indispensabilmente le richiedono.
pertanto, se vorra’ comunque avere la possibilita’ di inserimento di protesi biologica, dovra’ ricorrere ad altre strutture.
Cordiali saluti
Prof. G. Campanelli