Ureaplasma infezione

    DOMANDA

    Buonasera Dott. Camporese,
    Sono una ragazza di 24 anni e sto da tempo combattendo contro l’ureaplasma urealyticum. In passato, a seguito di vari rapporti non protetti ho contratto l’hpv 16 e 59 e ho avuto condilomatosi (circa 4 anni fa) a livello esterno, trattata con cura omeopatica (Natrum muriaticum) e risolta. Ho eseguito recentemente, sotto richiesta di un ginecologo la colposcopia con risultato negativo. Ad ogni modo, in questi anni non ho avuto più rapporti (sono 3 anni precisamente che non ho rapporti), ma risultavo positiva a gardenella, clamidia e ureaplasma urealyticum. Nel tempo, con le cure antibiotiche diluite nel tempo ho sconfitto le infezioni e lo scorso anno i tamponi risultavano negativi a tutto. Tuttavia, l’unico dilemma che avevo era il forte cattivo odore che mi faceva sospettare di non essere guarita del tutto. Così mi reco da un nuovo ginecologo che mi fa notare che avevo le pareti vaginali molto infiammate, anche se io non presentavo alcun sintomo. Eseguo tampone uretrale e cervicale in un altro luogo, e risulto positiva all’ureaplasma urealyticum sia a livello cervicale che uretrale con carica batterica 100.000. Il mio ginecologo mi prescrive, a malincuore (non essendo un amante degli antibiotici), una cura antibiotica con azitromicina, sostenendo che fosse l’unica soluzione. Il tampone successivo da gli stessi risultati ma con carica minore, a 10.000, e noto che il cattivo odore è scomparso totalmente. Faccio una nuova cura antibiotica con azitromicina e con sostegno omeopatico e ovuli (erano passati 6 mesi tra una cura e l’altra) e il risultato è sempre positivo a livello cervicale con carica 100.000, ma stavolta negativo a livello uretrale. Ora, il mio ginecologo era restio nel farmi affrontare una nuova terapia, sostenendo che dato che non avevo sintomi, sarei andata a complicarmi la vita. Tuttavia, visto il mio disagio, decide di prescrivermi una nuova cura antibiotica, stavolta con la doxiciclina (15 gg 2 compresse al giorno) e nel frattempo sostegno omeopatico, fermenti lattici e capsule vaginali per la flora batterica. Ora, io volevo chiederle, dato che l’ultima cura antibiotica (avvenuta a gennaio-febbraio) mi aveva distrutta, anche perchè non presi i fermenti lattici, se era il caso di ripeterla in questo momento o se è il caso di aspettare ancora dei mesi, e ancora, se è il caso di prendere una sola compressa di bassado al dì, poichè due mi sembrano esagerate… La ringrazio per l’attenzione,

    Maria

    RISPOSTA

    Non avrebbe dovuto eseguire nessuna terapia antibiotica, così come ora sarebbe inappropriato qualunque ulteriore trattamento antimicrobici. Come ho più volte sottolineato su questo sito, che le consiglio di consultare per gli ormai numerosissimi casi analoghi al suo, Ureaplasma è un commensale dell’ambiente vaginale, che aumenta la sua presenza quando c’è una concomitante situazione di dismicrobismo/vaginosi. E’ esattamente il suo caso, segnalato dalla presenza di una sintomatologia, che lei ha descritto molto bene, tipica di questo fenomeno. Lei, perciò, dovrà eseguire un tampone vaginale con valutazione dei lattobacilli e del pH, che risulteranno sicuramente alterati, e poi effettuare un lungo periodo (di mesi) per ricostituire con lattobacilli e acidificanti locali il normale ambiente vaginale, già alterato da molto tempo, e sulla cui alterazione gli antibiotici non hanno fatto che peggiorare, se possibile, la situazione iniziale.