DOMANDA
Salve Prof.,
mia madre ( 80 anni), l’estate scorsa ha avuto un ictus ischemico dx. Da subito ha ripreso l’attività motoria, ma sono rimasti deficit cognitivi. Tre mesi fa, ha avuto un grosso disturbo delirante con allucinazioni. Lo psichiatra ha somministrato Aloperidolo e talofen gocce. Ad alti dosaggi per un paio di settimane. Dopo ha sospeso gradualmente il talofen, dal momento che la situazione era migliorata. Col passare del tempo, è stato ridotto l’aloperidolo a 4 gocce mattina e 5 gocce sera. E’ stato aggiunto Akineton ril. prolungato mezza cpr da 4 mg. Inoltre da un mese è stata aggiunta la quetiapina, 25 mg a pranzo e a cena e mezza cpr. a colazione; in associazione Trittico 50 mg rp la sera e da 10 giorni Brintellix 5 mg, in quanto l’ansia e la depressione sono presenti già da un anno. Però, da quando ha iniziato il brintellix è più sveglia, mentre prima era sonnolente tutto il giorno, ma nello stesso tempo è diventata un pò più agitata. Dimentica le cose che le sono state dette anche 1 minuto prima. Sarà la demenza vascolare la causa dei disturbi della memoria a breve termine? Lei cosa ne pensa della cura nel complesso? Grazie in anticipo.
RISPOSTA
E’ probabile che l’ictus a destra sia solo una aggiunta ad una serie di piccole lesioni ischemiche subcliniche precedenti oppure che si sia sovrapposto ad un processo degenerativo già in atto e non ancora conclamato. In questi casi purtroppo le componenti psichiatriche sono frequenti e solo in parte controllabili con le terapie.
L’evoluzione purtroppo è lentamente progressiva e talora è necessario ridurre al massimo le terapie, che possono svolgere effetti negativi paradossali