DOMANDA
Gentile dottore,
sono il papà di un bimbo di 6 anni. A novembre dell’anno scorso il bambino ha manifestato un tic agli occhi. Il nostro pediatra di base ha ritenuto opportuno, dato che il bambino è stato più volte colpito da streptococco, effettuare un prelievo ematico ed un tampone faringeo. Dal Prelievo è risultato un TAS elevatissimo e il tampone è risultato positivo. Dato che però in questo caso non ci sono stati sintomi da streptococco (classica febbre e mal di gola), il pediatra ha ipotizzato (si è trattato comunque di un semplice sospetto facendo presente che può capitare rarissimamente) che l’infezione batterica avesse potuto colpire a livello nurologico (Sindrome di PANDAS). Lo streptococco, anche se asintomatico, è stato curato con antibiotico (amoxicillina). Fortunatamente adesso il TIC è anche scomparso; solo che da allora, i bambino è sempre recidivo a questo streptococco ed è stato sempre curato con AMOXICILLINA (anche quando era asintomatico). Anche adesso lo è. Abbiamo fatto un tampone per via di una febbre che ha avuto una quindicina di giorni fa e per via delle tonsille gonfie. E’ risultato positivo ma la febbre gli è passata senza prendere nessun farmaco. Le tonsille però apparentemente sembrano ancora gonfie.Ora io mi chiedo, cosa dobbiamo fare? Dargli l’antibiotico anche senza presenza di sintomi (dato i suoi precedenti anche in funzione del TIC che ha avuto) o darglielo solo quando questi si manifestano? Inoltre, non è che possa essere un portatore sano? E nei portatori sani i sintomi dovuti ad infezioni da streptococco non si manifestano mai oppure potrebbero anche manifestarsi? Vi ringrazio per l’attenzione prestatami e vi porgo i miei sentiti distinti Saluti.
RISPOSTA
Circa un terzo dei bambini è saltuariamente portatore sano di streptococco. Per definizione il portatore “sano” non presenta sintomi di malattia dovuti al germe, che in questo caso si si comporta come un normale abitante ospite del faringe. La maggior parte delle infezioni della gola è di origine virale, ma, se una di queste infezioni colpisce un soggetto portatore sano è molto difficile distinguere quale sia la vera origine della malattia. Il tampone faringeo eseguito in questi soggetti, risulterà positivo, anche se non è lo Streptococco l’agente causale. Per questo motivo il tampone deve essere eseguito solo nei soggetti sintomatici, in cui siano presenti almeno quattro segni tra i seguenti : febbre superiore a 38, assenza di tosse, aumento del volume o essudato tonsillare, linfonodi cervicali dolenti, età inferiore a 15 anni. Quando sono presenti questi segni ed il tampone è positivo, è molto probabile ( comunque non il 100%) che la faringite sia dovuta allo streptococco. In caso contrario, eseguire il tampone in soggetti che non hanno questi segni aumenta la probabilità di trattare ( se il tampone è positivo) dei soggetti portatori che si sono ammalati di forme virali. Quanto al TAS (titolo antistreptolisinico) esso non indica una infezione in corso, ma un precedente contatto con ceppi di streptococco e non è mai diagnostico delle affezioni acute della gola. Il TAS, inoltre, si modifica molto lentamente nel tempo e non è utilizzabile come segno di guarigione o per il monitoraggio della efficacia della terapia. Riassumendo : 1) non trattare con antibiotico un bambino asintomatico, nemmeno se il tampone è positivo.
2) eseguire il tampone solo nei soggetti sintomatici. 3) Poichè lo streptococco è sensibilissimo alla terapia antibiotica, le ricadute immediate dopo la terapia sono difficilmente dovute alla non eradicazione del germe o alla reinfezione, ma probabilmente hanno origine diversa ( virale o reattiva).