Cambio terapia antidepressiva

    DOMANDA

    Buongiorno,

    da tre anni sono in terapia con escitalopram per una diagnosi di depressione, la terapia è stata affiancata da circa due anni di psicoterapia. Ho iniziato con 5 gocce al giorno, passando a 10 per arrivare a 20 gocce. La terapia è stata integrata con un ciclo di denibam e con vari cicli di samyr. Sto meglio di tre anni fa ma i risultati di tale approccio li reputo modesti. Ora la mia psichiatra ha ritenuto di sostituire escitalopram con la vortioexetina, scalando il primo di tre gocce ogni tre giorni, inserendo il secondo alla quinta scalatura aumentandolo di tre gocce ogni tre giorni sino ad arrivare a 20 gocce.
    Le aggiungo che in questi tre anni la psichiatra non mi ha mai fissato degli incontri di follow up se non su mia richiesta, Spesso l’integrazione della terapia è avvenuta a distanza.
    Vorrei chiederle un giudizio complessivo sull’approccio terapeutico.
    Grazie e un saluto.

    RISPOSTA

    L’approccio è corretto, considerando inoltre il fatto che c’è stato un affiancamento in psicoterapia e quindi di un supporto e di una supervisione anche da parte di una seconda figura terapeutica oltre a quella dello psichiatra. La sostituzione tra due farmaci può avvenire nella modalità descritta, ed è anche corretto cercare di migliorare la sintomatologia depressiva con un cambio terapeutico farmacologico quando sia la psicoterapia, sia la farmacoterapia già presente, non sono sufficienti e si manifesta ancora una sintomatologia residuale disturbante.

    Arturo Campana

    Arturo Campana

    Ha lavorato per 20 anni in Servizi pubblici di salute mentale, ricoprendo funzioni di coordinamento in ambito territoriale, ospedaliero e comunitario.  Dal gennaio 2018 lavora come psichiatra libero professionista associato con psicoterapeuti, medici di assistenza primaria e specialisti sia in ambito ambulatoriale privato, sia in quello di strutture sanitarie assistenziali o psichiatriche accreditate. Nato a […]
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