DOMANDA
Buongiorno,
ho 26 anni e da almeno un paio d’anni soffro della perdita di alcune gocce di urina dopo la minzione. Il fenomeno avviene in particolar modo quando, dopo aver urinato, mi siedo, mi stendo o mi piego per raccogliere qualcosa a terra.
Il fenomeno mi crea molto imbarazzo e a questo, da circa un anno, si è aggiunto il problema nel mantenere l’erezione, soprattutto se steso con la pancia rivolta verso il basso.
Mi sono rivolto inizialmente al un esperto urologo e andrologo, il quale dopo ecografia apparentemente priva di anomalie, mi ha prescritto:
– un tampone uretrale
– un ciclo di Fernaprost Forte
Il tampone ha avuto esito negativo e la cura non ha causato alcune effetto.
Il medico si è poi comportato in modo poco professionale, non rispondendo più alle mie email ed ho quindi deciso di prendere appuntamento privatamente dal primario di urologia della città nella quale mi trovavo.
Questo dopo una visita pagata alcune centinaia di euro e che mi ha messo un pò in difficoltà ad affrontare, mi ha detto che la vescica non ha problemi, la prostata è piccola e con margini liberi ma che presenta alcune calcificazioni, probabilmente esito di precedenti prostatiti (secondo lui causate ma troppo alcool, cibi troppo speziati o piccanti).
mi ha quindi prescritto:
– Mictaprox per 1 mese
– Permixon per 2 mesi
– Spermiocultura
– Urinocultura
– COntrollo degli ormoni ij, fsh, prolattina e testosterone libero.
Tutti gli esami sono risultati negativi e la cura non ha portato ad alcun risultato.
Ho nuovamente contattato il medico il quale mi ha suggerito un ciclo di LEVOFLOXACINA EG 500mg. Inutile dire che anche questo trattamento non ha portato ad alcun miglioramento. Mi sono quindi confrontato nuovamente con lui, il quale mi ha suggerito un ulteriore antibiotico. In concomitanza di questo evento mi trovavo a casa e mi sono recato dal medico di base, con la quale avevo già affrontato il problema ma ne aveva dato poco valore. Mi ha però sconsigliato un ulteriore ciclo antibiotico in quanto, a parere suo, il problema è meccanico piuttosto che dovuto ad un’infezione. Sostiene anche che potrebbe non esserci una soluzione al problema e che eventuali terapie potrebbero fare più danni che portare benefici.
La realtà però purtroppo è che a me questo problema pesa molto e sta influendo molto sulla mia vita sessuale ma non so davvero più a chi affidarmi e tutte queste visite e cure hanno generato un esborso economico importante e che fatico a sostenere essendo una stagista.
Ringrazio in anticipo per l’attenzione ed eventuali consigli.
Grazie
RISPOSTA
Buonasera. Il gocciolamento post-minzionale generalmente è uno dei sintomi della minzione ostruita, vale a dire una minzione che avviene con difficoltà e non completamente. Questo potrebbe essere il suo caso, non si tratta di un problema infettivo, ma di un problema “meccanico”.
Le consiglio di fare una uroflussometria con valutazione del residuo post-minzionale, è un esame semplice e non doloroso; si tratta di urinare dentro uno strumento, il quale è collegato ad un monitor che registra il flusso dell’urina; al termine della minzione le faranno una ecografia della vescica, per vedere se si svuota completamente.
Mi tenga informato.