ALGODISTROFIA ANCA SINISTRA

    DOMANDA

    Gentile Dott.Varenna, ho 63 anni e un anno fa ho iniziato ad avvertire un dolore all’anca sinistra, in una settimana il dolore è diventato insopportabile tanto da non poter camminare, da allora la qualità della vita è drasticamente peggiorata, ho continui dolori e uso le stampelle, ho sentito molti pareri di specialisti e fatto molteplici cure, cicli di punture di bifosfonato (clody), magnetoterapia, onde d’urto, infiltrazioni di acido ialuronico, infine 2 mesi fa 4 infusioni endovena di Nerixia (100mlx4gg in 2settimane) ma ad oggi nessun miglioramento anzi. La prima risonanza magnetica al 2.3.17 diceva quanto segue: al settore craniale-anteriore della testa femorale sinistra è presente area di alterato segnale, ipointensa in T1 ed iperintensa in T2. Conservata la sfericità della testa femorale. Discreto versamento articolare. I reperti descritti sono riferibili a sindrome algodistrofica o ad alterazione vascolare in fase iniziale di evoluzione. La seconda rm al 30.5.17: al confronto con il precedente, il controllo odierno documenta persistenza dell’edema della spongiosa ossea già segnalato nel contesto della testa femorale sinistra, più evidente a livello supero-anteriore. Si associa lieve versamento articolare. Conservata la sfericità della testa femorale. Lieve coxartrosi bilaterale. La terza rm al 7.11.17: a confronto con il precedente si evidenzia persistenza dell’edema della spongiosa ossea in corrispondenza della testa femorale sinistra che presenta aspetto più sfumato ma estensione maggiore interessando al controllo odierno anche il collo femorale. Discreto versamento articolare. Comparsa di edema della spongiosa ossea anche a livello del ciglio cotiloideo. Conservata la sfericità della testa femorale. Possibile che nessuna terapia abbia funzionato? C’è qualcosa che sfugge all’attenzione di tutti?
    Nel ringraziarLa anticipatamente per la risposta porgo distinti saluti.
    Annaluciana

    RISPOSTA

    Gentile sig.ra,

    temo che il suo problema sia riconducibile ad un’Osteonecrosi che a volte può accompagnarsi ad un edema midollare che va interpretato quale conseguenza e non come causa del suo dolore.

    Penso che un esame TC sarà in grado di chiarire definitivamente il problema diagnostico.

    Cordialità.

    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
    Invia una domanda