Celiachia o intolleranze?

    DOMANDA

    Buongiorno dottore, sono una donna di 43 anni che soffre da sempre di coliche intestinali , diagnosticatemi come ibs dopo coloscopia neg ma dolicocolon e gastroscopia neg ma piccola ernia iatale.
    Da un anno e mezzo i dolori si sono intensificati come frequenza e accompagnati da meteorismo, ho scoperto di essere intollerante ad alcuni alimenti : noci maltitolo e aceto per conserve, quest ultimo mi causa orticaria. ho provato a fare una dieta priva di glutine di un mese ( lo so che nn devo fare da sola) ma a parte una minore dolorabilità ho solo notato che non ho avuto i recenti episodi di spotting , già indagati da un anno e negativi per altro.
    Al mio medico curante ho chiesto esami sangue e test transglutaninasi.
    ho una leggera carenza di vit d e folati; e :
    S – Ab Anti TRANSGLUTAMINASI IgA 2,80 U/ml [0,00 – 20,00]
    S – Immuno Globuline A (IgA) 197 mg/dL [80 – 530]
    farò a breve anche il test al lattosio ma cè qualche altro test utille? quello sulla gliadina per es?
    Oltre al suo parere le chiederei quale specialista mi suggerirebbe di consultare ?Allergologo? gastroenterologo?Nutrizionista?
    Non so se possa essere correlato ma ho anche avuto un’allegia molto forte agli occhi e sinusiti con perdita di voce sempre in questo anno.
    Mi scuso per la confusione e se le ho sottoposto cose che non sono inerenti.
    Grazie e cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Gentile Signora,

    il quadro clinico da lei descritto potrebbe essere compatibile con una condizione di sensibilità al glutine (o al grano) non celiaca, una sindrome caratterizzata da sintomi intestinali (sovrapponibili a quelli dell’intestino  irritabile) ed extraintestinali  scatenati dall’assunzione di glutine e grano, che si risolvono dopo avere eliminato gli alimenti che li contengono e si ripresentano in seguito alla reintroduzione di glutine  e grano. La diagnosi di celiachia è già stata praticamente esclusa dalla negatività degli anticorpi antitranglutaminasi. Per quanto riguarda la verifica della diagnosi di sensibilità al glutine i criteri diagnostici sono stati identificati nel corso di quattro Consensus Conference Internazionali svoltesi negli ultimi anni e prevedono la valutazione dei sintomi prima e dopo dieta aglutinata mediante la versione modificata della scala dei di sintomi gastrointestinali, utilizzata per la diagnosi delle patologie funzionali gastrointestinali. Vi sono poi gli esami di laboratorio che possono indirizzare verso questa diagnosi fra cui la ricerca degli anticorpi antigliadina nativa di classe IgG, i test di assorbimento intestinale (quali ferritina, folatemia, vitamina D e vitamina B12) e la calprotectina fecale. La diagnosi può infine essere confermata con un trial in doppio cieco con placebo somministrando all’insaputa del paziente e del medico esaminatore glutine o grano in confronto a un placebo (in genere amido di riso). Naturalmente l’importante è che la valutazione clinica  iniziale avvenga a dieta libera contenente glutine, per cui la prima cosa che deve fare è riprendere a mangiare glutine e poi affidarsi ad uno specialista esperto di questa sindrome di non facile identificazione.

    Cordiali saluti.
    Umberto Volta

    DIMEC , Università di Bologna

    Board della Società Europea per lo Studio della Celiachia

    Board dell’Associazione Italiana Celiachia

    Umberto Volta

    Umberto Volta

    Già responsabile della struttura semplice di malattia celiaca e sindromi da malassorbimento al Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. Nato a Parma nel 1952, si è laureato all’Università di Bologna, dove si è specializzato in medicina interna e in malattie dell’apparato cardiovascolare. È stato professore di medicina interna della scuola di specializzazione in medicina interna dell’Università di […]
    Invia una domanda