Inversione leucocitaria

    DOMANDA

    Buonasera, ho 20 e ad Agosto ho contratto l’Helicobacter.Nelle analisi successive risultano linfociti62.4, neutrofili27.9, glob bianchi5.35,glob rossi4.37, emoglobina13.7 ,piastrine200.Dopo 10 giorni:linfociti56.3, neutrofili32, glob bianchi5.34, glob rossi4.41, emoglobina13.9,piastrine218.Vado dall’ematologo e l’immunofenotipo è normale con linfociti 40%.A dicembre: linfociti57.6, neutrofili30.5, glob bianchi5.24, glob rossi4.52, emoglobina14.1,piastrine214. L’ematologo dice che per poter parlare di malattie i glob bianchi ed emoglobina devono scendere.La sett scorsa dopo dolori forti un’ eco-addominale evidenzia infiammazione del colon e: glob bianchi3.43, glob rossi4.57, linfociti57.03, neutrofili33,80, emoglobina13.90, piastrine210.Mi preoccupa che i glob bianchi sono scesi sotto la norma e ho dolori braccio sinistro e intercostali e da una settimana ho una sensazione di pesantezza nelle gambe. Questa situazione mi crea stress psicologico,non riesco a venirne a capo.Lei che pensa?

    RISPOSTA

    Buongiorno. Mi scuso per il ritardo di questa mia risposta. L’inversione della formula leucocitaria (ossia una percentuale di linfociti superiore a quella dei granulociti neutrofili) in giovane età è un riscontro molto comune e del tutto normale. In presenza di un numero assoluto normale sia dei linfociti che dei granulociti neutrofili, e in presenza di una normalità del livello di emoglobina e del numero delle piastrine, tale riscontro non deve destare alcuna preoccupazione. Laddove invece l’inversione della formula sia sostenuta dalla presenza di una linfocitosi assoluta (linfociti > 4000/mm3) o da una neutropenia (granulociti neutrofili <1500/mm3), potrebbe esservi l’indicazione ad eseguire ulteriori indagini in ambito specialistico. Nel suo caso, una “banale” virosi con interessamento intestinale potrebbe essere all’origine del riscontro di un numero diminuito di leucociti rispetto ai precedenti controlli, così come della sintomatologia algica muscolo-scheletrica da lei riportata. In ogni caso potrebbe essere utile un’ulteriore controllo emocromocitometrico da eseguire a breve distanza di tempo (3-4 settimane) da far visionare al suo medico o al suo ematologo.

    Cordiali saluti,

    Francesco Onida

    Francesco Onida

    Francesco Onida

    Professore Associato in malattie del sangue nel Dipartimento di Oncologia e Emato- Oncologia dell’Università Statale di Milano, lavora presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, dove è responsabile del Centro Trapianti di Midollo Osseo. Laureatosi in medicina e chirurgia nel 1995, si è poi specializzato in Ematologia nel 1999. Rientrato in Italia […]
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