DOMANDA
Gent.mo Prof, recentemente sono stata sottoposta a un intervento di tiroidectomia totale + svuotamento linfonodale del comparto centrale. L’esito dell’esame istologico è il seguente:
– lobo destro: carcinoma papillare variante follicolare di 1 cm infiltrante il parenchima tiroideo, capsula tiroidea infiltrata ma non superata (LD3); due microfocolai di carcinoma papillare variante follicolare rispettivamente di 0,3 cm infiltrante il parenchima e di 0,4 cm infiltrante la capsula della neoplasia (LD1) e microfocolaio di carcinoma papillare variante classica capsulato di 0,1 cm (LD2). Parenchima collaterale con marcata tiroidite di Hashimoto (LD1-3). Frammento di parenchima paratiroideo morfologicamente nella norma (LD3).
-lobo sinistro ed istmo: parenchima tiroideo con marcata tiroidite di Hashimoto (LS1-4)
– linfonodi del comparto centrale: tre linfonodi con metastasi di carcinoma papillare (dimensione maggiore 2 cm) (NC1-2, NC5) su dieci linfonodi complessivamente esaminati (NC1-5).
Classificazione : pT1a(m)N1aMx sec.TNM 2017
Alla luce di questo referto e della mia età (37 anni) la terapia radiometabolica è assolutamente necessaria e se si, in quale dose anche in considerazione dei possibili rischi a lungo termine? La variante follicolare del carcinoma papillare può essere causa frequente di metastasi a distanza oltre a quelle linfonodali del collo?
La ringrazio anticipatamente per la Sua cortese attenzione.
RISPOSTA
In accordo con le linee guida dell’American Thyroid Association il suo carcinoma è considerato a rischio intermedio. In questi casi la terapia con radioiodio è consigliabile e può essere fatta con una dose bassa di 30-50 mCi, anche se una dose superiore 100 mCi è utilizzata da qualcuno e non ha comunque effetti negativi a distanza di tempo. Per quanto riguarda l’eventualità di metastasi a distanza, sono teoricamente possibili, ma in realtà molto rare e facilmente identificabili con una semplice TAC del torace.