DOMANDA
Buonasera professor Varenna,
le scrivo perche sono ormai esasperata e stanca,ho 32 anni dopo una serie di dolori al piede che aumentavano se non indossavo scarpe larghe sul dorso del piede ma strette alla caviglia, eseguo Rm piede da cui risltano varie cose:
-distensione fluida del comparto astragalico di significato flogistico del comparto capsulare peroneo astragalico.
lievi segni di tendinopatia del peroneo lungo, breve e del tibiale posteriore, marcati fenomeni sinovitici a carattere pseudocistico a carico el legamento a siepe, lievi segni di capsulite metatarso falangea a carico del primo e quinto raaggio. alterazione di segnale iperintensa in stir e ipointensa in T1 a carico del primo cuneiforme e della base del primo metatarso per sfumato edema della spongiosa ossea in una condizione di osteocondrosi.
sono stata visitata alla rizzoli dove il prof ha escluso sindorme del tunnel tarsale ma ha sospettato una algodistrofia senza certezza di corretta diagnosi. in caso dovesse essere questa la malattia continuo ad assumere i bifosfonati per via intamuscolare?o la terapia andrebbe rivista da un reumatologo? io sono di Bari e non so come movermi.
grazie mille dottore
RISPOSTA
Gentile sig.ra,
sulla base del referto della RMN non sono in grado di confermarle né di escludere la diagnosi di Algodistrofia. La diagnosi di questa malattia è per definizione clinica, ovvero valutando i sintomi lamentati dal paziente e i segni apprezzabili attraverso l’esame clinico. Il mio suggerimento è quindi quello di rivolgersi ad un medico con una specifica competenza in tale ambito. Le posso tuttavia preannunciare che a tutt’oggi non esistono schemi terapeutici validati per la cura dell’Algodistrofia che prevedono farmaci somministrati per via intramuscolare.
Cordialità.
MVarenna