DOMANDA
Salve . Mio zio, 74 anni, ha appena eseguito una RMN per un dolore persistente alla spalla. Tra una settimana, secondo indicazione dello specialista, effettuerà anche elettromiografia. Il referto della RMN riporta: Esame eseguito con sequenze T1-T2 pesate acquisite su piani di scansione assiali e sagittali . Rettilineizzazione del rachide cervicale. Diffusi e avanzati fenomeni spondiloartrosici con riduzione di altezza e tono idrico dei dischi intersomatici e osteofitosi margino-somatica. Alterazioni distrofiche a carico delle contrapposte limitanti somatiche. In sede C3 C4 si documenta protrusione discale con una modesta impronta durale. In sede C4 C5 si documenta voluminoso complesso protrusivo osteofitosico che determina severa compressione durale e si estende in sede intraforaminale bilaterale. In sede C5 C6 si documenta protrusione discale ad ampio raggio con associata componente erniaria mediana che accentua la compressione durale nei settori centrali. In associazione fenomeni osteofisici , si rileva inoltre riduzione d’ampiezza dei neuroforami .In sede C6 C7 si rileva ulteriore protrusione discale ad ampio raggio con compressione durale ed estensione para foraminale. Reperto analogo in sede C7 d1. Canale vertebrale di ampiezza modicamente ridotta passaggio C4 canale vertebrale di ampiezza modicamente ridotta passaggio C4 c7. Corda midollare esente da significative alterazioni.
L’intervento è l’unica strada percorribile?
Grazie
RISPOSTA
Ancia una volta ci tengo a precisare che dal solo referto di un esame strumentale non è possibile fare una diagnosi (altrimenti i medici non servirebbero). Per una corretta diagnosi sono indispensabili la raccolta dell’anamnesi e un accurato esame clinico. Ciò detto, dalla RMN scaturisce un quadro di severa spondilo-artrosi. Se i sintomi riferiti sono da ricondurre a tale problema, l’intervento chirurgico è a prendere in considerazione se altre terapie (farmacologica, infiltrativa, radiofrequenza) non sono efficaci e se il dolore si associa a disturbi neurologici. L’elettromiografia consente di valutare l’entità della compromissione neurologica.
cordialmente.
dott. Stefano Lepore