DOMANDA
Gentilissimo professore
Ho 54 anni, femmina, 49 kg, 164 h, ho una madre 77enne affetta da morbo di Alzheiner e cardiopatica e un padre 83enne iperteso e cardiopatico.
Assumo Xanax 0,50 compresse solo durante il periodo scolastico di mia figlia 17enne dislessica e ADHD che seguo personalmente nei compiti scolastici (e questo mi stessa moltissimo!)
Prendo una compressa 0,50 la sera e, non sempre, una compressa 0,5 al mattino.
Non soffro assolutamente nè di depressione nè di sbalzi di umore.
Ho letto molti articoli riguardanti la presunta corrispondenza tra l’assunzione di benzodiazepine e insorgenza di demenze neurologiche. Cosa ne pensa lei?
Esiste un farmaco alternativo più adatto per il mio che è un disturbo di ansia dato da una predisposizione caratteriale o posso continuare con 1-2 pastiglie di xanax al giorno?
La ringrazio vivamente per la sua gentile risposta.
RISPOSTA
Gentile signora, quello che sappiamo è che le benzodiazepine (gruppo di farmaci in cui è compreso l’alparazolam, Xanax) hanno un effetto negativo sulla memoria, apparentemente reversibile e di modesta entità. Un dosaggio elevato (non è il suo caso) e un uso costante e prolungato nel tempo presumibilmente aumentano questo effetto. A mia conoscenza non c’è una risposta conclusiva sul possibile aumento del rischio di demenza da parte delle benzodiazepine, ma il sospetto rimane soprattutto se esistono altre condizioni predisponenti. E’ sempre opportuno usare i farmaci tenendo sempre presente il bilancio rischi/benefici. In quanto alle alternative dipende molto dal suo reale disturbo. A volte possono essere sufficienti farmaci a base di valeriana o oppure bisogna ricorrere ai farmaci serotoninergici, decisione da prendere con uno psichiatra.