DOMANDA
Buongiorno dottore, le scrivo per avere delucidazioni riguardo un tumore a dire il vero un po particolare di mia madre.
E’ stato diagnosticato e tolto con mastectomia radicale un tumore che benché l’esame istologico dica sia in situ, multicentrico, in 2 linfonodi sentinella sono stati trovati focolai di 1 mm e quindi si è parlato di tumore microinvasivo.
La cura consisteva solo in Eristrol per 5 anni.
Dopo 2 mesi, l’oncologa di riferimento ha detto che ha fatto fare il test di fish ed è risultato un ampliamento del gene her2 e quindi mia madre dovrà iniziare anche Herceptin per 18 sedute.
Ciò che non capisco è, perché un tumore in situ (l’istologico della massa tumorale non parla ne di duttale ne di lobulare ma solo di carcinoma intraduttale, high grade, comedonico) ha prodotto delle micromestasi linfonodali ?
E’ un tumore a metà tra un in situ ed un infiltrante?
Il chirurgo ha detto che non è stato fatto lo svuotamento ascellare perché adesso con micrometastasi (sotto i 2 mm) non si fa e perché altri linfonodi di primo livello erano liberi da malattia.
Il punto è: perché non è stata prescritta anche chemio adiuvante? E’ sufficiente Eristrol e Herceptin in questi casi ?
Cordialmente
RISPOSTA
Gentilissima,
penso che lei abbia ragione, il caso non è per nulla chiarito.
Un tumore in situ non dovrebbe dare metastasi, neppure micrometastasi. Un tumore se ha una componente infiltrante è un infiltrante a tutti gli effetti e come tale va curato. Se è un infiltrante HER2 amplificato va fatta la chemioterapia e poi a seguire Herceptin + ormoni 10 anni.
Il mio consiglio è di farsi dare il pezzo del tumore incluso in paraffina (sia il primitivo che i linfonodi) e chiedere un secondo parere e una seconda analisi a un patologo esperto di patologia mammaria; in base a questa revisione decidere poi la terapia.
E’ possibile che la componente infiltrante non sia stata vista perché il patologo ha esaminato solo una parte del pezzo.
Cordiali saluti
Dr Rodolfo Passalacqua