DOMANDA
Salve carissima dottoressa, sono una ragazza di 18 anni. Mi creda, é da qualche mese che soffro di vertigini invalidanti, nausea, problemi gastrointestinali, debolezza, depressione, attacchi di panico, paura di non so cosa. Facendo alcune indagini mi é stata riscontrata una verticalizzazione della lordosi cervicale tendente all’inversione dovuta a una malocclusione dentale e una intolleranza all’uovo. Una malocclusione dentale potrebbe far venire la depressione? La prego mi aiuti, io non riesco piu a vivere come prima, arrivano dei momenti in cui mi guardo intorno e davvero niente ha piu senso e mi sento come se fossi “chiusa” in una cosa da cui non posso uscire… Aspetto sue risposte
RISPOSTA
Salve, giovane utente. Ho provato ad immedesimarmi nei suoi panni e penso proprio che mi sarei sentita abbattuta, è dir poco! Comprendo che la situazione che vive è pesante ed impegnativa, probabilmente anche perché è così giovane e ciò stride con la vitalità e le potenzialità di energia molto connesse alla sua età . Con questa premessa, non scontata e non di facciata, le sto dicendo che le sono vicina più di quanto lei non immagini.
Detto ciò entro nel merito di quanto concerne la mia competenza professionale.
Supposto che, avendo scoperto una parte della causa dei suoi invalidanti problemi , ha la possibilità concreta di migliorare la propria condizione di salute fisica ( e glielo auguro di cuore), veniamo alla sfaccettatura psicologica del disagio depressivo
Questo disagio/ disturbo da lei vissuto ha una doppia natura:1) le difficoltà sperimentate fisicamente l’hanno portata ha sperimentare limiti e chiusure in merito ad un rapporto fluido con la realtà facendola sentire con le “spalle al muro”, senza via di uscita….
quindi consideri normale una quota di “deoressione”. 2)poi c’è un’altra quota depressiva che ,stimolata dalle condizioni della prima, con molta probabilità potrebbe avere radici in altri ambiti
Mi spiego : questa sua complessa situazione potrebbe essere andata a toccare qualche suo punto ” nevralgico” interno, a richiamarlo, come un elastico e quindi potrebbe essere una buona cosa per lei, non solo prendersi doverosamente cura dell’occlusione dentale e di tutte le importanti conseguenze che questa comporta, ma anche prendersi cura delle dimensioni del suo mondo interno, dei vissuti che il limite, l’handicap ( se pur provvisorio) stanno attivando, percui la depressione è un sintomo, una punta di un aiceberg che potrebbe essere interessante ed utile esplorare con un professionista psicologo o psicoterapeuta
per cui la invito, in questa ottica,senza chiaramente svalutare le sue condizioni, a cogliere questa seconda parte di depressione , come una risorsa , come una “opportunità” di crescita e cambiamento.
A renderla lei stessa come opportunità
Voglio concludere usando una metafora, così da poter parlare a quella parte tenera della bambina che è in lei, lasciando per un momento le considerazioni fatte che comunicano più da adulta ad adulta.
Immagini di dover fare un viaggio di svariati chilometri per andare a trovare una persona cara malata, che ha solo lei come riferimento affettivo….
lei deve necessariamente sospendere quel che sta facendo, qualunque cosa essa sia ed organizzarsi per partire.Ha due possibilità davanti a se’ mentre compie il viaggio e durante la permanenza dalla conoscente/ parente/ amica malata:1) pensare costantemente alle occupazioni ed agli svaghi che ha dovuto lasciare, quindi sentirsi nervosa e deprivata, 2) cercare di cogliere delle opportunità che quella casa, quella città è quella condizione possono darle .Non è dipesa da lei la situazione della conoscente, ma da lei dipende il modo in cui la vivrà
Cara ragazza : renda ” risorsa” il limite contingente, facendosi accompagnare in questo ” viaggio” da un professionale compagno!
in bocca ( è proprio il caso di dire) al dentista / odontoiatra !!! E cari auguri.Ci faccia sapere, se vuole
PS
perdoni la mia battuta che serve un po’ a stemperare una tensione ed un senso di impotenza troppo “avvolgenti ”
Coraggio ?