DOMANDA
Ho 42 anni, sono stata ricoverata tre volte con TSO. La prima nel febbraio-marzo 2014 per 9 giorni. La seconda nel maggio del 2015 per 22 giorni con diagnosi di dimissione : ” Disturbo bipolare episodio maniacale”.
La terza nel luglio del 2016 per 19 giogni con diagnosi: ” Disturbo bipolare”. Dal luglio 2016 non ho avuto più nessun problema. Seguo da allora questa terapia : Abilify maintena, 1 iniezione al mese. Ho avuto un considerevole aumento di peso e da qualche mese dormo molto anche di giorno. Dalle analisi del sangue risultano valori alterati per quanto riguarda l’uricemia, trigliceridi, colesterolo, fegato ( GGT,AST,ALT) e globuli bianchi.
Ho fatto 5 tentativi di PMA (ICSI) senza successo, 2 nel 2010, 1 nel 2011, 1 nel 2016 e 1 nel 2018. Più altri 3 non completati per eccesso di stimolazione ovarica. Vorrei sapere, fino a quando dovrò continuare con la suddetta terapia e se ritiene che i tentativi per avere una gravidanza possano aver influito nello scatenarsi dei suddetti tre episodi e se ritiene che un uso prolungato dell’Abilify maintena possa ricollegare ad un maggior rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer, in quanto ho letto di uno studio che mette in correlazione il bisogno di dormire troppo e l’arrivo della demenza.
RISPOSTA
gentile Signora, presenta molte domande insieme riguardo a una situazione di una certa complessità clinica e una storia con diversi ricoveri e – immagino – scelte terapeutiche. La terapia del Disturbo bipolare secondo le principali linee guida di trattamento internazionali, basate su centinaia di studi in letteratura, è prevista a medio-lungo termine, con lo scopo di prevenire il rischio di ricadute, la sofferenza e le conseguenze sulla funzionalità di vita della persona che il disturbo spesso comporta. La scelta di trattamento e eventuali sue variazioni sono di norma condivise sulla base di un consenso informato con il curante o il team curante. La scelta di una gravidanza va affrontata con i suoi medici di fiducia, lo psichiatra e il ginecologo e, immagino, il partner. I problemi relativi alla salute fisica che cita, andrebbero approfonditi con lo psichiatra d’intesa con un internista o endocrinologo. A mia conoscenza non vi sono evidenze che correlino l’uso continuativo terapeutico di Abilify con rischio di morbo di Alzheimer, che ha comunque eziopatogenesi con altri fattori di rischio e alterazioni. Cordialità, Massimo Biondi