DOMANDA
Buongiorno. Sono una ragazza di 29 anni che lavora sempre in piedi in farmacia. Da aprile lamento dolore alla caviglia. Prontamente faccio una prima risonanza, esce edema osseo all’astragalo con versamento nell’articolazione. Mi sottopongo a punture di clody, ciclo di tecar e ginnastica propriocettiva. A luglio ripeto la risonanza, purtroppo premetto che non sono mai stata a riposo per via del lavoro, ma pare la condizione sia andata verso il miglioramento avendo fatto anche cicli di Magnetoterapia notturna. Da qualche settimana (dicembre) sento ancora fastidio e ripeto la risonanza, pare che il quadro questa volta sia peggiorato. Mi viene diagnosticato all’RM edema all’astragalo, al calcagno, al tarso con problemi algodistrofici, esili legamenti peroneo astragalico e tibioperoneale con liquido anche nel legamento deltoide. Cosa posso fare dottore?? Sono molto preoccupata per questa mia condizione. Grazie e buone feste
RISPOSTA
Gentile Sig.ra,
il fatto di lavorare in farmacia non l’ha evidentemente aiutata nel praticare una terapia farmacologica appropriata, ovvero con una qualche dimostrazione di efficacia nel trattamento del suo problema. Così è purtroppo per il farmaco che ha assunto: il clodronato è molecola antica e quando somministrato per via intramuscolare spesso non possiede un profilo di efficacia soddisfacente. Questo è il motivo per cui sul foglietto illustrativo, alla voce “Indicazioni”, non viene citata alcuna patologia analoga alla sua. Le sindromi da edema midollare osseo, se non inadeguatamente trattate, compromettono la resistenza meccanica del segmento scheletrico interessato e le microfratture che con il carico possono verificarsi sono il motivo per cui sono frequenti le recidive.
Le consiglio un consulto presso uno specialista con una specifica competenza per il suo problema.
Cordialità.
MVarenna