DOMANDA
Salve dottore, mi scusi se la disturbo. Sono un ragazzo di 29 anni e da più di due mesi ormai ho una serie di linfonodi di grandezze diverse sotto la mandibola e al lato del collo. Preoccupato, mi sono rivolto al medico di famiglia. Ho fatto quindi ecografia il cui risultato è stato: “La ghiandola è normale per dimensioni ed ecostruttura. Regolare la vascolarizzazione del parenchima al color-doppler. Non lesioni nodulari. Linfonodi reattivi sottomandibolari bilateralmente di max 1,5 cm. Trachea in asse”. Successivamente ho anche fatto le analisi del sangue dalle quali è emerso che in passato ho avuto la mononucleosi. Emocromo e VES sono nella norma, mentre l’unico valore al di sopra del limite è il TAS: Ab antistreptolisina O di 671,00 Ul/ml. Adesso le chiedo se secondo lei è opportuno procedere con altre analisi, visto che i linfonodi sono ancora li. Se è il caso di preoccuparsi o se possono persistere per sempre (o comunque lunghi periodi). La ringrazio per la disponibilità.
RISPOSTA
Avere alcuni linfonodi ingrossati in quella sede nella stragrande maggioranza dei casi è dovuto a motivi flogistici e non a tumori. La diagnosi oltre che con gli esami ematici ai fa con l’anamnesi (se ha avuto flogosi faringea, dentale ecc) e con l’evoluzione (i nodi infiammati non aumentano nel tempo, fanno male e tendono a ridursi di volume dopo la cure dell’infezione). Viceversa i nodi tumorali di solito non fanno male, raramente regrediscono spontaneamente e tendono ad aumentare di volume nel tempo.
Le consiglio di farsi seguire dal suo medico ed eventualmente completare le indagini per capire la causa dell’infezione (il TAS fa pensare a uno streptococco che può complicarsi con una malattia reumatica) e iniziare una terapia specifica. Se poi persistono e si ingrossano occorrerà una biopsia, ma non mi sembra questo il caso.
Cordiali saluti
Dr Rodolfo Passalacqua