Sospensione lorazepam

    DOMANDA

    Buon giorno dottore.

    Sono un ragazzi di 30 anni e da 7 anni assumo lorazepam da 1 mg. 2 volte al giorno

    Ad ottobre,visto che ormai mi sentivo bene da diversi anni, contatto il mio medico per scalare la dose.

    Iniziamo la sospensione dividendo la conpressa che assumo la mattina. Mezza a colazione, mezza a pranzo.
    Inizio a stare male, contatto il mio medico e mi dice di cambiare, assumere al mattino mezza conpressa di lorazepam associata a 9 gocce, scalare una goccia a settimana. Cosi ho fatto. Dopo essere arrivato a 7 gocce, inizio ad avere i primi problemi, cefalea, stordimento, fischi alle orecchie, fiato corto. Comunque continuo la terapia secondo programma. La settimana successiva passo a 6 gocce. E qui inizio a stare peggio. Informo il mio medico e come risposta ricevo di continuare per una settimana ancora se i sintomi persistono risalire a 7 gocce. Cosi faccio, assumo 7 gocce per circa venti giorni. I sintomi erano scomparsi e quindi continuo a scalare. A 6 gocce ci sto altri 20 giorni, e continuavo a stare male. A questo punto richiamo il medico e mi dice di passare a 7. Ad oggi sono 10 giorni che assumo 7 gocce e sto peggio di prima, oltre ad avere i sintomi che le ho sopraelencati mi ritrovo ad avere anche sonnolenza tutto il giorno.
    Richiamo il medico e mi dice testuali parole: ritorna alla dose iniziale.
    Contatto un’altro neuropsichiatra.
    E quest’ultimo di dice che il lorazepam e le benzodiazepine in generale, una volta assunte non si possono più sospendere. Anzi mi ha anche prescritto un’antidepressivo che io ovviamente non ho preso.

    Cosa mi consiglia di fare dottore?

    Grazie

    RISPOSTA

    La decisione di sospendere un farmaco che si è rivelato utile deve dipendere dalla valutazione di diversi fattori; non basta il desiderio di smettere perché i sintomi sono scomparsi; bisogna considerare per quali disturbi si è iniziata la terapia, il rischio potenziale di recidive, la concomitanza di fattori psicologici e socio ambientali che favoriscono o meno la stabilità emotiva, ecc. Non è per nulla vero che le benzodiazepine non si possono sospendere; è vero invece che per alcune persone la sospensione può essere particolarmente difficile e per altre la sospensione non si riveli vantaggiosa nel bilancio costi benefici, proprio per la persistenza di una sintomatologia che sembrava risolta ed era soltanto contenuta dal farmaco. Come può capire ogni persona risponde in modo diverso sia alla terapia che ai programmi di sospensione. E’ importante seguire le indicazioni che a ragion veduta potrà darle lo psichiatra di fiducia.

    Renzo Rizzardo

    Renzo Rizzardo

    ESPERTO IN DISTURBI DELL’UMORE E D’ANSIA. Già professore a contratto di psichiatria all’Università di Padova. Nato a Basiliano (Udine) nel 1946, si è laureato e specializzato in psichiatria a Padova. È stato responsabile del centro di salute mentale dell’Università di Padova e coordinatore regionale per il Triveneto della Sirp (Società italiana di riabilitazione psicosociale). Si […]
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