DOMANDA
Buonasera Dottoressa,mi scuso in anticipo per la lunghezza del messaggio,ma non so nemmeno da dove iniziare.Ho 28 anni,e Le scrivo per cercare un poco di conforto nelle parole di una persona che può senz’altro capire,senza giudicare.
Purtroppo a metà dicembre ho perso una persona a me molto molto cara,per attacco cardiaco.La nostra amicizia,seppur non troppo stretta,e nata sul suo posto di lavoro,ed è continuata per caso…un pomeriggio ci siamo incontrati in un bar,e da quel pomeriggio abbiam deciso di ritrovarci ogni settimana,allo stesso giorno,nello stesso posto,alla stessa ora…Lui era una persona solare,sempre sorridente e positiva,era un uomo tanto buono,adorato da tutte le persone e i ragazzi e ragazze con cui aveva a che fare per mestiere;insomma,era impossibile non divertirsi insieme a lui…Io e lui,abbiam avuto da subito una chimica particolare…ci capivamo senza parlare troppo,non avevamo problemi ad affrontare discorsi di qualsiasi genere,e stavamo spesso vicini,eravamo contenti di stare l’una accanto all altro…io di mio,sono una persona parecchio timida,un poco insicura per via della mia magrezza,e lui probabilmente deve essersi accorto di tutto questo,e deve avermi presa sotto la sua ala anche per questi motivi…Siam andati avanti a prenderci il caffè insieme ogni venerdì per quasi due anni,e ogni volta era sempre più bello star insieme a lui,anche se solo x un’ora,anche a parlare di sciocchezze,anche senza raccontargli i miei problemi,e il nostro rapporto cresceva e diventava sempre più intimo,senza mai sfociare in nulla di fisico,anche perché aveva una ragazza di poco più giovane di me…c’era un rapporto particolare tra di noi,e ora che lui non c’è più,sento un qualcosa dentro che non riesco a colmare,non trovo pace.Lui mi faceva sentire bella…mi faceva sentire intelligente,mi trattava come se fossi una cosa preziosa…e io ero tanto affezionata a lui,forse un poco invaghita,aveva una ventina di anni in più di me,ma aveva questo rispetto per me,questo affetto per me,che nessuno,nessuno ha mai avuto prima nei miei confronti…Ricordo di averlo incontrato per strada come quasi ogni mattina mentre andavo a lavoro,e ricordo il suo sorriso e il suo bacio sulla guancia,e sono gli ultimi ricordi di lui…Mi tormento pensando che si è sentito a male a casa sua,ed era da solo…Io abito vicino a dove abitava lui,e penso sempre che i venerdì mi accompagnava a casa in macchina..e io il giorno in cui è morto mi sono sentita una sensazione strana addosso,come se fosse successo qualcosa,ed era così..il giorno dopo che ho saputo che era morto,mi pareva mi mancasse l’aria. Penso spesso al giorno in cui l’ho saputo,ho flash di lui,della mia reazione,non so perché ma me lo immagino da solo,morto a casa sua,e mi prende un dolore che non riesco a far tacere…e una delle cose che più mi fa male,è che non ho il sostegno di nessuno..mia madre addirittura dice che devo cancellarlo,che non esiste più,e che non devo stare così male x una persona che “in fin dei conti per me non era nulla,meno di un amico,non era un parente”… gli altri amici che avevamo in comune,sanno che avevamo un rapporto particolare,e che soffro tanto,ma mi fan sentire totalmente ignorata..non mi chiedono come mi sento a riguardo,come sto… nulla. Mi sento sbagliata,xké mi domando se sto affrontando tutto questo,o se mi sto perdendo nel mio dolore,xké ho perso l’unico uomo che mi dava una carezza e aveva sempre una gentilezza per me… piango quando me lo sento,scrivo diari x sfogarmi,non avendo nessuno a cui parlare,xké so che devo affrontare il dolore..ma mi sento così sola. In più a casa non vivo molto serenamente,avendo i genitori che x sciocchezze litigano in maniera violenta,e spesso e volentieri devo dividerli…faccio casa-lavoro,lavoro-casa..lui era la mia unica distrazione,l’unica persona che mi faceva sentire meno sola,anche se con un contatto minimo e con un caffè. Mi manca ogni giorno…mi sveglio la mattina,e lo penso..vado a letto e lo penso.Vorrei bastasse piangere per farlo tornare.È normale sentire tanto dolore…?È normale sognare di tornare indietro e salvarlo?Mi prende l’ansia xké mi sembra che questo dolore,questo vuoto,non mi molleranno mai…
Mi sento tanto tanto tanto sola.
La ringrazio di cuore.
Cordiali saluti
RISPOSTA
Cara ragazza,
questa perdita che ha subito non è per nulla una cosa da poco! È un vero e proprio lutto sia per la persona in sé che se n’è andata sia per quello che rappresentava per lei è per il buco dentro di lei che riempiva.
Capisco perciò il suo dolore e il suo smarrimento per non avere più un riferimento per lei così importante; per non avere più quel caffè insieme del venerdì in cui vi ‘incontravate’ in tutti i sensi e lei si sentiva finalmente ‘vista’ da qualcuno senza essere criticata o giudicata. Probabilmente, anche se non so nulla di lei, lui per lei ha costituito un traghetto su cui salire per potere esplorare in sicurezza certi sentimenti amorosi senza troppa paura. E su questo traghetto ci stava bene; si sentiva autorizzata; soprattutto non si sentiva sola. Insomma un legame speciale che in questi due anni ha rappresentato un filo importante nella sua vita ed anche un motivo di vita. Come vede, non certo poco; non certo una sciocchezza!
È normale sì che lei abbia tutti questi flash, questi pensieri, questo vuoto. È per di più tanto poco tempo che questo uomo non c’è più e, inoltre, è andato via così all’improvviso: un tradimento quasi della Vita per lei.
È normale che quando subiamo questi lutti ci sembri tutto finito e senza senso. Occorre il tempo di elaborazione. Occorre, dico sempre, il tempo per ‘uscire dal cimitero’ e riprendersi la vita. Piano piano. Senza giudicarsi. Mano mano, poi, si comincerà ad accorgere che il suo amico, se lo ritrova dentro di lei per tutto quello che le ha dato e lasciato: lui se ne è andato, ma le cose che vi siete dati no, quelle no. Dovrà cercare di convincersi che lui non si è portato via le qualità che vedeva in lei, ma ha solo favorito che venissero fuori. Le qualità sono le sue e dovrà coltivarle, farle crescere in altri modi e con altre persone. Oggi le sembra difficile, se non impossibile, ma tra un po’ no e, costretta ormai a scendere dal traghetto, invece di affogare, come sta temendo adesso, vedrà che magari sarà approdata in un’altra sponda che non conosceva e dove il suo amico ha contribuito a portarla. Starà poi a lei esplorare ancora e viversi altre emozioni e altri pezzi di vita.
Aspetti perciò un po’ di mesi e dia pure lacrime al suo dolore e alla sua delusione. Poi però cominci a pensare a come può fare per riprendere a camminare: ci metta volontà, coraggio e vedrà che il dolore si attenuerà anche se ogni tanto le verrà nostalgia dei suoi venerdì. Ma questo è normale. Sempre.
Un caro saluto
Rosanna Schiralli