Staminali e calvizie: due approcci diversi

    DOMANDA

    Preg.ma Dott.ssa,
    necessiterei di un chiarimento;
    in merito all’applicazione di “cellule staminali” per problemi di caduta di capelli/alopecia ho sentito parlare di DUE diverse metodiche: una che le preleva dal tessuto adiposo (glutei, addome), altra invece direttamente dai bulbi della zona occipitale.
    Ora, sembrerebbe, secondo alcuni studi recenti, che la tecnica più efficace sarebbe quella che le preleva dal bulbo, in quanto “i capelli e l’adipe hanno origini embrionali differenti” (così, testualmente, Dott.ssa C. Insalaco, in: https://www.lastampa.it/2018/01/15/societa/cos-combattiamo-la-calvizie-con-le-staminali-tqTD4MjQHVdaBC2TIhjcyH/pagina.html ; oppure, Prof. P. Gentile in: http://pietrogentile.it/il-sole24ore/).
    Lei, nella sua ultradecennale esperienza dedita alla ricerca in qst campo, cosa ne pensa? Presso il Vs. studio quale tecnica specifica adottate delle due?
    GRAZIE

    RISPOSTA

    Concordo con la Dott.ssa Insalaco,  per le problematiche legate alla caduta dei capelli sono più efficaci le cellule cutanee (cheratinociti) che si possono ottenere da bulbi o da zone diverse dal cuoio capelluto. Nella mia esperienza prelevo un sottile foglietto di epidermide della grandezza di circa 3 cm quadrati in zone nascoste (es. gluteo), dello spessore di circa 2 mm,  naturalmente ricco di cellule staminali epidermiche. La stimolazione della crescita e del mantenimento dei capelli è molto importante.

    Cordiali saluti

    Elisabetta Sorbellini

    Elisabetta Sorbellini

    Specializzata in Dermatologia e Venereologia, è membro della Commissione Elettrotecnica Italiana (CEI) per l’uso e la sicurezza dei laser in campo medico. Ha frequentato numerosi congressi, nazionali e internazionali, e partecipato a corsi di formazione e aggiornamento scientifico presso sedi universitarie, tra cui l’Harvard Medical School, per perfezionarsi nella laserchirurgia, pubblicando numerosi lavori scientifici e […]
    Invia una domanda