Angoscia da separazione adulti

    DOMANDA

    Gentile professore, scusi per il disturbo. Spero che abbia un consiglio anche per me. All’età di tre anni mi hanno diagnosticato una grave forma di angoscia da separazione, con agorafobia, depressione e fobia sociale. Al solo pensiero di allontanarmi da mia madre sprofondavo in una voragine di solitudine, paura, tristezza, angoscia senza fine, con crisi terribili di pianto. Ho frequentato poco e niente le scuole, solo con mia madre nei paraggi,mai una frequentazione fuori casa, niente di niente. Purtroppo questo stato perdura ancora oggi, vivo solo nel terrore di perdere i miei cari e già so che morirò il giorno dopo. Se non li vedo fisicamente devo sentirli telefonicamente. Piango per questi pensieri e per la mia condizione,perché se non ci penso io i miei sintomi ci pensano per me. Secondo lei c’è un modo per uscire da questo stato pietoso, da questo rapporto simbiotico, oppure devo rassegnarmi ad avere una malattia incurabile? Grazie e scusi per il disturbo.

    RISPOSTA

    • Gentile lettrice, Lei mi dice che i problemi sono stati presenti fin dai 3 anni; ora non so quale sia la Sua età, ma penso che certamente si sarà rivolta a specialisti per cercare di superare il problema. Per quelle che sono le mie conoscenze, i disturbi del tipo di cui Lei soffre vanno affrontati con psicoterapia cognitivo-comportamentale associata a farmacoterapia, ma non vi è dubbio che possano risultare difficili da superare. Per questo è necessario che Lei si affidi a persone con alta competenza e sono certo che in buone mani potrà ottenere risultati migliori di quanto ottenuto fino ad ora.
    Carlo Cianchetti

    Carlo Cianchetti

    “Specialista in Malattie Nervose e Mentali e in Neuropsichiatria Infantile. Già professore ordinario e direttore della Clinica e della Scuola di Specializzazione in Neuropsichiatria dell’Università di Cagliari. Attuali interessi preminenti: cefalee, ansia, depressione, psicosi.”
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