DOMANDA
Buonasera, a mio padre di 85 anni, (già operato per adenocarcinoma al colon nel 2013) è stato diagnosticato un carcinoma polmonare con queste caratteristiche:
IMMUNOFENOTIPO:
citocheratina 20+
CDX2+
citocheratina 7-
TTF1-
adenocarcinoma moderatamente differenziato i cui caratteri morfologici ed immonofenotipici orientano per l’origine enterica della lesione
é stato sottoposto a cicli di radioterapia.
La chemio è stata esclusa per motivi di salute generale.
L’immunoterapia è stata esclusa perchè mi è stato detto che è inutile se le carattestiche cellulari del tumore sono enteriche.
i farmaci biologici e a bersaglio molecolare neppure accennati..l’oncologo non ha voluto valutare i fattori EGFR e ALK ROS1.
La mia domanda è questa: un tumore con queste caratteristiche, non può essere rallentato da farmaci a bersaglio molecolare o da immunoterapia? Ora il tumore si sta diffondendo alla pleure. Dobbiamo lasciarlo così, privo di cure che non siano palliative? Può l’oncologo di Treviso rifiutarsi di valutare i parametri ALK EGFR ROS1?
Grazie per l’attenzione spero in una risposta.
Cordiali saluti
Morgan
RISPOSTA
Caro signore
da quello che lei mi scrive la malattia di suo papà parrebbe essere una metastasi del tumore del colon. In questo caso non avrebbe senso la ricerca dello stato mutazionale dei geni EGFR ALK e ROS, né l’immunoterapia. Diverso è invece se si ipotizza un tumore primitivo polmonare nella variante “enterica”. E’ abbastanza inusuale ma possibile. E in questo caso ci si potrebbe comportare come per un adenocarcinoma polmonare di altro tipo.
Questa valutazione è in parte istologica e in parte dipende dalla storia clinica (cioè dalla probabilità che il tumore del colon di cui è stato affetto possa avere avuto una ripresa di malattia).
Cari saluti