Hpv 16 e preoccupazione

    DOMANDA

    Buongiorno dott. Dicecca,

    Ho 35 anni e dall’età di 26 anni mi sottopongo regolarmente a pap test annuale, che ha dato sempre risultati negativi.
    A fine 2018 mi sono sottoposta per la prima volta anche al hpv test, tutto negativo.
    Torno a controllo a gennaio 2020, pap test sempre negativo ma dall’hpv test è emersa una coinfezione da hpv 16 e 51.
    Il mio ginecologo dice che devo stare tranquilla, mi ha prescritto una terapia di integratori (a base di funghi shiitake) per rinforzare le difese immunitarie, rapporti sempre protetti e ripetere il test fra 6 mesi.
    Io però non riesco a sentirmi tranquilla, è sufficiente secondo lei questo iter o dovrei fare qualcosa di più? Ci sono possibilità che il mio organismo elimini il virus senza conseguenze, considerando che sono anche celiaca con carenza di ferro e vitamina D (potrei avere un sistema immunitario più debole)?
    Ho chiesto al mio ginecologo se fosse utile fare il vaccino ma mi ha risposto che ormai è inutile avendo già contratto il ceppo 16 alto rischio.
    È davvero così?
    Inoltre è opportuno evitare di ricevere rapporti orali?
    Sono molto confusa e in ansia e la ringrazio in anticipo per un parere

    RISPOSTA

    Gentile signora, la positività a uno o più ceppi di HPV ad alto rischio con un PAP TEST negativo ci dice che c’è , di solito , solo un’infezione e non necessariamente una lesione precancerosa ( displasia) della cervice uterina per cui, il protocollo dello screening del cervicocarcinoma prevede in questo caso di ripetere il test dopo un anno e in caso di positività di eseguire  anche un PAP TEST che in caso di negatività prevede comunque l’esecuzione di una colposcopia presso strutture o specialisti accreditati. La vaccinazione è risultata secondo alcuni studi efficace nella prevenzione di infezioni verso altri ceppi e verso ceppi presenti che però non hanno creato lesioni ( solo semplice infezione). I rapporti orali possono portare a infezioni dell’epitelio delle strutture oro-faringee con rischio di lesioni sopratutto a carico delle tonsille quando il virus persiste appunto molto tempo (anni). L’uso del preservativo non risulta essere efficace al 100% nella prevenzione di questa infezione rispetto ad altre infezioni sessualmente trasmesse. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

    Buona serata

    Michele Dicecca

    Michele Dicecca

    ESPERTO IN PATOLOGIE DEL BASSO TRATTO GENITALE E LASER TERAPIA. Ginecologo dell’ospedale “Di Venere”, Carbonara di Bari. Nato ad Irsina (Matera) nel 1956, si è laureato in medicina Bari nel 1987 e si è specializzato in ginecologia a Modena nel 1991. Esperto nel trattamento delle patologie displastiche ed HPV correlate.
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