DOMANDA
Salve Professore , ho 54 anni ed è da molti anni che soffro disturbi di risvegli notturni con la difficoltà di riaddormentarmi. Vado a dormire alle ore 23,00 e mi sveglio alle 2 o 3 del mattino, la cosa strana è che il giorno dopo riesco ad affrontare la giornata lavorativa senza nessuna fatica, premetto che faccio un lavoro abbastanza faticoso viaggio molto in auto e lavoro fisicamente. Circa 1 anno fa sono stato al Centro regionale per i disturbi del sonno a Pisa dove ho iniziato una cura con Remeron 15 mg che poi mi è stata diminuita con metà dose e la situazione è migliorata decisamente. D’accordo con la dottoressa che mi ha seguito abbiamo deciso di interrompere la terapia graduatamente,ma la situazione dopo due mesi è peggiorata i miei risvegli sono addirittura peggiorati. Ultimamente mi sveglio intorno alle 1,30 -2 la notte . Ho ricominciato la cura da pochi giorni e vedo la situazione si sta ristabilizzando.Le volevo chiedere se a questo punto sono costretto ad assumere farmaci per sempre o se secondo il suo parere ci sono soluzioni più efficaci per poter risolvere questo mio problema
Grazie
FR
RISPOSTA
Buongiorno, l’insonnia va contestualizzata anche nella personalità/carattere oltreché esclusa qualsiasi causa “organica” come le apnee, i movimenti delle gambe o altre possibili comorbidità. Inoltre, va valutato anche l’aspetto psicologico/comportamentale oltre ai farmaci come possibile soluzione terapeutica. La terapia farmacologica che le hanno prescritto mi sembra abbia avuto un buon effetto, ma purtroppo non sempre i farmaci risolvono completamente il problema. Il consiglio è comunque, dopo aver effettuato una valutazione comprensiva anche dell’assetto psicologico ed esclusi i problemi “organici” di cui sopra, di ripensare anche a una possibile associazione fra la terapia farmacologica e quella cognitiva-comportamentale per evitare l’uso prolungato di farmaci ipnoinducenti.