DOMANDA
Buongiorno, nel 2018 mi è stata riscontrata la fibrillazione atriale, preso in cura presso la cardiologia di Ravenna, mi sottoposero al cardioversine, che purtroppo dopo una settimana ritornava la fibrillazione, così decisero di provare con l’ablazione, eseguita nel febbraio 2019 a Conegliano Veneto, che anche questa dopo pochi giorni è ritornata la fibrillazione, ritornato a Ravenna si decideva di ripetere la cardioversine, ma l’esame ECO TRANSESOFAGEO diceva non masse all interno. A livello dalla auricola buon flusso ma (PW:0,4m/s) ma all interno si visualizza una piccola immagine mobile 5×6 mm, in parte mobile, molto sospetta per trombosi in auricola. CVE controindicata. Da quasi un anno sono rimasto uguale, non so più cosa fare, soffro anche di Diabete mellito tipo ll , ho 53 e sono di Bologna, grazie infinite.
RISPOSTA
Come paziente in fibrillazione, immagino faccia profilassi/terapia anticoagulante. Ripeta il transesofageo per vedere se il trombo è ancora lì. Se il trombo persiste e lei avesse fatto terapia anticoagulante con NAO (nuovi farmaci anticoagulanti), può fare un tentativo con la terapia tradizionale a base eparina a basso peso molecolare e/o farmaco anticoagulante orale antagonista della Vit. K, secondo schemi terapeutici adeguati e conosciuti. A quel punto dopo un paio di mesi ripeta nuovamente il trans esofageo. Se anche così il trombo rimane al suo posto, non le rimane che convivere con la FA, mantenendo normale la frequenza cardiaca (cosa compatibile con una buona qualità della vita). Se viceversa il trombo dovesse scomparire si potrebbe procedere alla cardioversione elettrica, pur nella consapevolezza che più lunga è la durata dell’aritmia, meno possibilità vi sono che possa stabilmente normalizzarsi. Tuttavia queste argomentazioni di carattere generale, vanno discusse con il suo cardiologo curante , cui spetta la decisione ultima sul percorso da seguire.