valori ormonali e dubbio range laboratori

    DOMANDA

    Buonasera Dottore,
    Le scrivo in quanto vorrei capire come deve essere valutato questo parametro di “8” (soglia massima da letteratura) dell’FSH perchè nello stesso giorno e a distanza di 1 ora uno dall’altro ho effettuato il medesimo esame in due diversi laboratori che mi ha fornito valori diversi in range completamente diversi tra loro.
    PRIMO LABORATORIO:
    a) FSH= 7,9 (range: 1,5-14 Ul/l);
    b) LH= 6,6 (range: 1,4 – 7,7 Ul/l);
    c) Testosterone totale= 659 ng/dl (range età 20-49: 250-900);
    d) Shbg= 64nmol/l (range: 13-71).

    SECONDO LABORATORIO:
    a) FSH= *9,9 U/L (range: 1,27 – 19,26);
    b) LH= 5,1 U/L (range: 1,24 – 8,62);
    c) 17b- estradiolo= 38 pg/mol (range: 20-75);
    d) Testosterone totale= 6,7 ng/ml (range: 1,75 – 7,81);
    e) Shbg= *74,8 nmol/L (range: 12,9 – 61,7);
    f) Inibina B= 118,8 pg/ml (range > 16 anni: 25-325 pg/ml).

    In tutto questo a novembre 2019 (quando FSH del primo laboratorio= 7,4) lo spermiogramma diceva NORMOSPERMIA (concentrazionexml 21.000.000, motilità progressiva rapida 15% e motilità progressiva lenta 37%, morfologia normale = 4% – le restanti anomalie tutte alla testa – vitalità 93%), mentre a Giugno 2020 (con FSH 7,9 di cui sopra) lo spermiogramma diceva OAT (concentrazionexml 12.000.000, motilità rapida 0% e lenta 53%, morfologia normale 3%, frammentazione DNS con metodo SCD Halosperm 11,6%). Tra il primo e il secondo spermiogramma c’è stata una cura per epididimite cronica di cortisone x 1 mese e Ciprofloxacina 500 mg 2 cp al giorno per 12 giorni e Azitromicina 500 mg a cp al giorno x 3 giorni.

    In tutto questo, comunque, mia moglie è rimasta incinta nel dicembre 2019 (sfociato poi i aborto ritenuto alla 7 settimana per non visualizzazione bcf) e ad oggi è di nuovo incinta (gravidanza iniziata ad ottobre 2020) dopo 4 mesi di ricerca.
    In tutto ciò vorrei un suo parere sulla gravità della mia situazione anche in considerazione dei valori ormonali di cui sopra e se quel valore dell’FSH può essere compensatorio (come ritiene il mio andrologo) in quanto il testicolo sinistro risulta sofferente (causa varicocele ma, forse, ancora di più a causa dell’epididimite visto che nel 2008 dopo operazione di varicocele il valore era a 2,7) o se invece è da ritenersi patologico. Inoltre le chiedo come debba essere quel valore di 8 che la letteratura riporta per l’FSH visto che ogni laboratorio ha propri range di riferimento e inoltre come si può spiegare un valore di FSH così diverso in due dosaggi fatti lo stesso giorno a 1 ora di distanza l’uno dall’altro ( e con range completamente differenti tra laboratori). Infine le faccio presente che ad oggi risulta ancora un varicocele al solito testicolo sx di III-IV grado ma che i 3 andrologi interpellati ritengono ininfluente e pertanto da non operare (a loro dire non dipende da quello l’incremento dell’FSH nel tempo).
    Mi scuso per essermi dilungato e La ringrazio molto per la Sua disponibilità che per quanto mi riguarda è veramente preziosa.

    RISPOSTA

    Buongiorno.

    Occorre premettere che la diagnostica di laboratorio ed in particolare i livelli ormonali compresi quelli di FSH può essere variabile e più o meno precisa in relazione a numerose variabili non ultimo l’orario di esecuzione del prelievo, il tipo di metodica di laboratorio utilizzata per il dosaggio ecc. Detto questo, nel suo caso è probabile che i livelli di FSH che sono andati lievemente aumentati nel tempo siano da attribuirsi ad una compensazione da parte del testicolo destro; certamente lo stato infiammatorio più o meno cronico a carico dell’epididimo, determinato dalla pregressa infezione, può contribuire all’alterazione qualitativa e talora quantitativa degli spermatozoi. Per quanto concerne il varicocele non c’è documentazione scientifica che sufraghi in maniera evidente un miglioramento dei parametri seminali dopo eventuale risoluzione del varicocele, soprattutto ad età più avanzate. La saluto cordialmente. Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    Carlo Foresta

    ANDROLOGO. Direttore del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili, Università degli Studi di Padova. Nato a Lecce nel 1951, si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Padova, dove si è poi specializzato in endocrinologia. A Pisa ha invece conseguito la specializzazione in andrologia. È professore ordinario di patologia clinica all’Università di Padova […]
    Invia una domanda