DOMANDA
Buongiorno dottore,
Le scrivo perché sono 20 giorni che soffro di episodi di tachicardia, otto mesi fa ho fatto un intervento di ablazione per tachicardia sinusale parossistica. A distanza di otto mesi ho riavuto episodi di tachicardia ed ho messo su l’holter 72 ore. L’esito è stato: Ritmo sinusale con Fv media di 72 bpm Fv minima 50 bpm (notturna). Rara extrasistolia sopraventricolare (41 besv/72h).Un episodio di tachicardia atriale 14 battiti (con una bev intrappolata) a Fc max 140 bpm. Rara extrasistolia ventricolare monomorfa isolata (5 bev/72h). Non episodi di fibrillazione atriale. Non pause patologiche. PR 152MS QST 94 MS QTC 420 MS.
Sono qui a chiederle un parere su come secondo lei si possa cercare di risolvere il problema. Sarà necessaria di nuovo l’ablazione o è possibile tenere sotto controllo la tachicardia con una cura farmacologica? Sono una ragazza di 43 anni ex paziente oncologica! Ad oggi questi episodi di tachicardia sono molto frequenti (ogni due giorni), fin ora sono rientrati spontaneamente con massaggio carotideo ma per me è diventato un inferno vivere con questa spada di Damocle sulla testa anche perché la maggior parte del tempo al giorno sono sola con due bimbi piccoli.
Ringraziandola anticipatamente le auguro una buona serata!
RISPOSTA
Se l’ablazione è stata fatta per una “tachicardia atriale parossistica” e le crisi quotidiane sono più frequenti e prolungate di quanto registrato dall’Holter, credo toccherà riconsiderare l’ablazione. Se invece l’ablazione è stata effettivamente effettuata per “tachicardia sinusale inappropriata”, mi rivolgerei a farmaci come i beta bloccanti e l’ivabradina, solitamente molto efficaci.