Sangue nelle urine post TAC

    DOMANDA

    Buongiorno,
    le scrivo per avere un suo parere su una cosa che riguarda mia moglie.
    Nei giorni precedenti il Natale mia moglie si accorse che la sua urina era un po’ scura così il medico le prescrisse un esame della urine e una urinocoltura. Dall’esito risultò che l’urinocoltura era negativa, nelle urine l’Emoglobina era superiore a 0,75 e le Emazie erano 618. Il dottore allora le prescrisse un’ecografia renale e vescicale dalla quale non risultò nulla di cui preoccuparsi, solo 2 minute cisti semplici nei reni, per il resto tutto ok, però per togliere ogni dubbio gli consigliò di ripetere l’esame delle urine e fare un esame citologico delle stesse.
    Le urine risultarono negative, mentre la diagnosi del citologico era questa:
    “Sedimenti lievemente infiammatori anche con presenza di cristalli e di aggregati papillari di cellule uroteliali talora con nucleo ipercromatico di non univoca interpretazione. Si consiglia approfondimento diagnostico-strumentale.”
    A questo punto il dottore le consigliò di fare una cistoscopia o una tac e si optò per una tac senza e con contrasto dai reni fino alla vagina, le scrivo il referto:
    “Non alterazioni focali del complesso urinario alle varie fasi del contrasto. Aspetto stenotico dell’uretere destro al passaggio sulla arteria iliaca omologa, senza alcun aspetto patologico perifocale, normalizzato in posizione prona. Una calcificazione para-uretrale a sinistra, da flebolita o linfonodo calcico. Altri reperti parenchimali, viscerali, linfatici, vascolari e scheletrici nei limiti fisiologici.” La tac gli fu fatta sia a pancia all’aria che a pancia sotto e parlando con il medico che ha scritto il referto ci tranquillizzò che non c’era assolutamente nulla.
    Mia moglie la tac l’ha fatta il 02/02/2021 alle ore 17,00 e dal giorno successivo ad oggi si è accorta che la sua urina e di nuovo un po’ scura, che ne pensa? cosa ci può consigliare? Grazie.
    In attesa di una sua risposta le invio, cordiali saluti.

    RISPOSTA

    Direi che ha fatto tutto ciò che la diagnostica per una situazione del genere meritava.

    Controllerei che l’apporto idrico giornaliero sia di almeno 1 litro di acqua lontano dai pasti e ripeterei l’esame citologico delle urine su 3 campioni dopo circa 1 mesto.

    Se si confermasse un esito quantomeno dubbio sarà necessario proseguire con la diagnostica endoscopica

     

    Grazie

    Carlo Introini

    Carlo Introini

    ESPERTO IN CHIRURGIA URO-ONCOLOGICA E RICOSTRUTTIVA. Responsabile del dipartimento di urologia del gruppo Policlinico di Monza, sedi di Alessandria e Vercelli. Nato a Savona nel 1966, si è laureato in medicina nel 1993 e si è specializzato in urologia nel 2000. È segretario nazionale dell’Auro, Associazione urologi italiani. Attualmente Direttore S S A Urologia Ospedale […]
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