Micronoduli polmonari

    DOMANDA

    Buongiorno, mia madre, donna di 58anni, non fumatrice da 9 anni, è in follow up per due micronoduli ai polmoni da febbraio 2019 (scoperti a causa di una tosse cronica che comunque continua ad avere).

    Ha eseguito la tac di controllo, che avrebbe dovuto fare con mdc ma il radiologo non ha ritenuto opportuno utilizzarlo come anche durante le tac precedenti; in attesa della visita pneumologica (i cui tempi di attesa purtroppo sono molto lunghi a causa del covid) chiedo se fosse possibile avere delucidazioni riguardo il referto.

    Esame eseguito senza iniezione di mdc.

    Rispetto al precedente TC pressocchè invariate per morfo-volumetria le due millimetriche nodularità a livello dei segmenti mediale del lobo medio ed apicale/LIS.

    Si confermano le rade bronchiectasie cilindriche in corrispondenza del LIS, del lobo medio e della lingula, ove si osservano parcellari consolidamenti parenchimali paeudo-nodulari di possibile significato fibrotico-cicatriziale.

    Al controllo odierno, nei territori sottesi dalle suddette bronchiectasie, persistono le rade micronodularità già segnalate nel precedente controllo e si segnala la comparsa di altre micronodulazioni a livello del segmento apicale del LID e di focale area a vetro smerigliato a livello del segmento anteriore del LSD.

    Si conferma il sospetto di patologia flogistica-tipo bronchiolite-si consiglia videat pneumologico.

    I nuovi micronoduli da cosa possono essere causati?
    E cosa sarebbe quell’area focale a vetro smerigliato?
    Secondo lei deve rifare la tac tra 6 mesi o 1 anno?

    Mi scuso per le molteplici domande ma sono un po’ ansiosa.

    Attendo un vostro riscontro e vi ringrazio in anticipo

    RISPOSTA

    Il reperto TAC (giustamente eseguita senza contrasto) conferma che i micronoduli sono di vecchia data e non in evoluzione. Di natura analoga sono verosimilmente anche gli altri micronoduli individuati. Il ground glass si riferisce ad aeree di lieve e temporanea infiammazione polmonare, dovuta alla presenza delle piccole dilatazioni bronchiali (bronchiectasie) che consentono l’accumulo di un pò di muco e giustificano la conseguente persistenza della tosse, necessaria per smuovere il catarro ristagnante nei bronchi e bronchioli.

    Dario Olivieri

    Dario Olivieri

    Direttore della clinica pneumologica dell’Università di Parma all’ospedale Rasori. Nato a Brindisi nel 1940, si occupa soprattutto di asma bronchiale, bronchite cronica, enfisema, bpco, interstiziopatie e fibrosi polmonari.
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