morbosità verso il cane e rapporti familiari deteriorati

    DOMANDA

    Buongiorno dott. Pani, le scrivo per chiederle un consiglio per la mia situazione che io definisco incredibile e che mi fa enormemente soffrire. Sono proprietario di un cane akita inu e lo detengo da 5 anni. Sono tornato a vivere a casa dei mei genitori anziani nel 2018 per poi andarmene nel settembre 2019,mio padre del 1950 e mia madre del 1955. Pur conoscendo il cane, i miei genitori hanno sviluppato una morbosità verso il cane che ha precluso e deteriorato i nostri rapporti sfociati in numerose litigate per la gestione dello stesso e coinvolgendo anche fatti passati della nostra vita. Un esempio….attenzioni verso il cane esagerate come indicazioni di portarlo 3 volte al giorno a fare i bisogni se no “si vede la vescica piena “(parole di mia madre), continui condizionamenti da parte loro su aspetti di gestione miei del cane, nessuna attenzione e preoccupazione per me come figlio ma bensì solo parole di attenzione al cane ” dagli da mangiare che ha fame, portalo alle 8 di sera fuori che deve fare i bisogni ecc…. “Quello che più è grave è che da 1 anno e mezzo sono andato via di casa e i miei genitori sono venuti poche volte a trovarmi e quelle poche lo hanno fatto per chiedermi di portare via il cane con loro. Insomma tutto accentrato sul cane e con continui inganni, come la patologia degli alcolizzati che ti ingannano quando vogliono bere l’alcool. Comportamenti e parole fuori da ogni realtà, io faccio il possibile per farglielo vedere e mi accusano letteralmente che faccio dispettucci per non portarglielo più volte. Chiedo a lei cosa posso fare, in quanto anche il mio medico di base che tra l’altro li segue da 20 anni mi ha suggerito di stare molto lonano da loro. Sono uomo di 45 anni e vivo con la mia compagna. La ringrazio vivamente.

    RISPOSTA

    I genitori sembra siano stati attratti dal suo cane come se avessero trovato un nuovo figlio da accudire. La situazione assomiglia a quando nella realtà familiare nasce un bambino dopo che già ne esiste uno che è già grande e che non si aspettava di avere un fratello che gli ruba l’attenzione dei genitori. Si aggiunge una complicazione alla scena già dolorosa perché il nuovo fratellino nato è simbolicamente rappresentato dal suo cane.

    Succede quindi che lei sta soffrendo sia di gelosia perché sente che i genitori si occupano del fratellino-cane, sia perché contemporaneamente le tolgono in parte l’affetto e il potere affettivo sul suo cane.

    I suoi genitori, seppur in buon fede e con le buone intenzioni di fare del bene sia al cane, sia a lei che ne è il possessore legittimo, esercitano il potere del loro ex-ruolo di genitori.

    Esiste come lei saprà, la sindrome del nido vuoto, cioè la sensazione di mancanza che pervade i genitori quando i figli abbandonano la casa della famiglia di origine che nella situazione che lei mi descrive, la cura del suo cane potrebbe dare un senso affettivo alla sua ex famiglia dopo che i figli se ne sono andati.

    Non penso che lei dovrebbe entrare in competizione con i suoi genitori circa il potere sul suo cane, anche se capisco le sua sofferenza per il doppio motivo descritto sopra.

    Comprendere quanto le dico potrebbe aiutarla a elaborare che non esiste un conflitto voluto o esplicito tra lei e is suoi genitori, ma una causa affettiva che coinvolge la vostra relazione.

    Certo che il cane ha bisogno di sentire che gli si viole bene e non distingue tra chi deve amare.

    Non sono in disaccordo con il suo medico che suggerisce di allontanare gradatamente il cane dall’ambiente anche se con le proteste dei suoi genitori. Ciò non significa che non potranno più vedere il cane, ma nemmeno appropriarsi completamente dell’animale che simbolicamente suona come una mancanza di rispetto verso di lei.

    Che ne dice di regalare un altro cane ai suoi genitori?

     

    Roberto Pani

    Roberto Pani

    Psicologo, psicoterapeuta e psicoanalista, è professore di psicologia clinica alla Scuola di psicologia dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
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