DOMANDA
Buongiorno dr. Miragliotta
Non sono sicuro di poter ottenere una risposta esauriente al mio quesito, ma ci provo.
Mi trovo davanti un dilemma per la vaccinazione di mia madre (classe 1929). Premesso che è stata ricoverata nel Reparto Malattie Infettive per polmonite bilaterale dal 30/10/2020 al 21/11/2020 e positiva al COVID-19 (negativizzata durante la degenza a casa il 2/12/2020). L’idea è di vaccinarla, ma la mia paura è la reazione allergica del vaccino eventualmente somministrato. Si sta riprendendo, con la voglia di guardare avanti, anche se nei limiti delle sue patologie.
Purtroppo il medico di base è stato cambiato recentemente, in quanto il precedente è andato in pensione e quindi i dubbi sulla somministrazione sono rimasti, perchè spesso le risposte sono discordanti e alimentano più il dubbio.
Attualmente le sue condizioni sono stabili e discrete nella norma delle sue patologie. Dopo tre mesi di degenza domiciliare e terapia di riabilitazione, riesce a camminare con difficoltà ed è autonoma in alcune delle sue funzioni personali. Attualmente la terapia è composta da bisoprololo 1,25, cardioaspirin, laroxyl 6 ftt, omeprazolo 20, luvion.
E’ comunque allergica a Azitromicina e verosimilmente ad altri antibiotici non precisati. E’ in cura farmacologica per ipertensione arteriosa. Presenta una cardiopatia ischemica cronica con ridotta funzione ventricolare (EF 33%) con scompenso cardiaco successivo (EF 45%). Ha avuto una subocclusione intestinale e ha subito un intervento di artoprotesi al ginocchio dx. Alcuni episodi di TIA (2) a distanza di 6 giorni, precedenti al ricovero ospedaliero per polmonite bilaterale/covid, che non si sono ripresentati nei mesi successivi. Cerchiamo di mantenerla in sicurezza, anche se i suoi spostamenti esterni sono protetti e limitati, per lo più in ambito familiare.
Sono consapevole che non è possibile avere rassicurazioni sugli effetti collaterali del farmaco eventualmente somministrato, però mi farebbe piacere avere una risposta in merito, in considerazione di quanto illustrato, se questo è possibile. Diversamente mi scuso per il disturbo. Grazie
RISPOSTA
Sua Madre ha un’età e una polipatologia (con politerapia indispensabile) che devono giustamente indurre alla prudenza. Covid-19 è una malattia nuova che riserva ogni giorno sorprese e la mancanza di esperienze cliniche consolidate non aiuta il medico, anche quello più bravo. La classe 1929 pone la signora fra i soggetti fragili e quindi da vaccinare; tuttavia il complesso quadro clinico lascia la porta aperta a possibili sorprese. Tuttavia, se come lei dice c’è stata una positività a Sars-Cov-2 con una negativizzazione successiva, dovrebbe essere avvenuta una risposta immunitaria. Consiglierei quindi di eseguire il test per valutare il tasso di anticorpi presenti e decidere in funzione del risultato.