Rischi shock anafilattico causa vaccinazione COVID19

    DOMANDA

    Egregio Dr. Paganelli,
    il mio medico di famiglia mi ha rilasciato un certificato di grave rischio shock anafilattico in cui potrei incorrere, per cui è vivamente sconsigliato di effettuare vaccinazioni di qualsiasi genere, in particolare la Covid 19 avendo anche quasi 75 anni senza altre patologie degne di nota.
    I precedenti: nel lontano1953 0 ‘ 54 mi fu somministrato obbligatoriamente il vaccino antivaioloso e dopo alcuni giorni mi sopravvenne una grave reazione con febbre a 41,5° deliquio ecc. causata, si scoprì poi da setticimia gravissima, probabilmente da reazione al vaccino. Fui salvato “in via sperimentale”da un medicinale nuovissimo americano, Terramicina Pfizer, somministratomi, in extrema ultima ratio, dal primario della clinica universitaria pediatrica De Marchi di Milano, Prof. Luigi Nasso , a cui va la mia eterna gratitudine, ed “in via sperimentale” sono ancora qua….Mi venne rilasciato, a suo tempo un “passaporto” vaccinale giallo dell’OMS (ahimè ora introvabile” in cui si sconsigliava di effettuare altrevaccinazioni, avendo un “bagaglio” anticorpale proprio talmente forte che avrebbe scatenato reazioni anche letali. Per farla breve non ho ricevuto le classiche vaccinazioni obbligatorie infantili a cerotto , tipo tifo, difterite morbillo ecc.ecc. Al servizio militare sono stato esentato dalle classiche TABT, con tutta la mia Compagnia Allievi che, era fuori combattimento per le varie reazioni, più o meno forti. Non ho mai fatto vaccini antiinfluenzali e e nonostante ciò sono stato colpito solo un 2 o 3 volte da sindrome influenzale lieve .Sono suscettibile a “renella” su base fosforosa, senza cistifellea e senza prostata (causa asportazione totale tumorale 20 anni fa senza recidive) e snza calcoli renali Ora, siccome in questo disastro burocratico ,di vaccini si pretende la “green card” del vaccinato /immune per muoversi e nessuno dei legislatori sa a chi ci si debba rivolgere per ottenere il lasciapassare, in quanto le loro scienze CTS, non pare abbiano previsto l’immunità naturale di alcuni degli 8 Miliardi di abitanti della terra, chiedo a Lei se sia stato già confrontato con un caso simile al mio – Il mio medico di Base finora, nella bella Lombardia, non è riuscito a cavare un ragno dal buco-
    Le sono grato fin d’ora di aver letto con pazienza il mio romanzetto, un po’, a tratti magari, fuori tema e sarei felicissimo se mi potesse dare qualche “dritta” nella giungla medico tecnico burocratica per poter risolvere questa situazione tragicamente kafkiana all’italiana. Grazie ancora di cuore da un “fragile poco fragile , solo un pò rugginoso!
    Cordialissimi saluti
    Michelin

    RISPOSTA

    vede io sono ancora curioso alla mia età (70) e ho voluto leggere e meditare la sua richiesta, che mi sembra un manifesto a favore della importanza di una medico specialista in allergologia ed immunologia (clinica) proprio per definire e risolvere i casi difficili come il suo. Purtroppo molti credono di conoscere e capire come funziona il nostro sistema immunitario e rilasciano certificazioni strambe (campate in aria, letteralmente) quali quelle che Lei riferisce (bagagli anticorpali forti che scatenano rezioni ??) senza uno straccio di test, così come il certificato del suo ben intenzionato medico di famiglia, che delle sue “allergie” sembra saperne quanto Lei. Il problema è: quali accertamenti hanno effettuato i vari sanitari che La hanno avuta in cura, dopo aver preso atto della confusa storia di “reazione” all’antivaiolosa, che NON può essere stata la causa di una sepsi (Le anticipo che era un virus vivo e poteva dare anche una infezione grave in una minoranza di casi, ma la sua sembra essere una brutta coincidenza, non so quanto possibilmente dovuta ad una scarsa asepsi nell’inoculo del vaccino per scarificazione). Le persone con maggiori probabilità di effetti avversi sono quelle che hanno diverse malattie della pelle (eczemi, dermatiti) o quelle con sistemi immunitari indeboliti (chi ha ricevuto un trapianto, chi sta subendo un trattamento per il cancro, i sieropositivi, i malati di cuore). In tempi più recenti si stanno studiando le correlazioni, verificate in qualche caso, tra la somministrazione del vaccino e l’emergenza di problemi cardiaci (attacchi di cuore e angina). Tralasciando questi aspetti, Lei dovrebbe dirmi se ha sofferto o soffre di malattie allergiche e se ha avuto sintomi allergici da farmaci, che sono il primo campanello di allarme per una possibile reazione vaccinale (causata dagli eccipienti e conservanti). In particolare dovrebbe aver effettuato test per allergia al polietilenglicole (PEG) che è la causa di gravi reazioni ai vaccini per Covid-19. Tuttavia  il personale sanitario pone alla persona da vaccinare una serie di semplici ma precise domande, utilizzando una scheda standardizzata e valuta se la vaccinazione possa essere effettuata o rinviata. Inoltre l’operatore verifica la presenza di controindicazioni o precauzioni particolari. Molti sintomi dopo vaccinazione non sono su base allergica e sono facilmente trattabili. Un piccolo gruppo di pazienti potrebbe avere una rara condizione (mastocitosi) che in seguito a vari stimoli (farmaci, vaccini, punture di insetto) può scatenare una forte reazione, anche questa deve essere diagnosticata da uno specialista e vanno effettuati alcuni esami particolari, tra cui la misurazione delle triptasi sieriche. Come vede, i suoi certificati non sono adeguati e un buon centro specializzato (ve ne sono in tutte le principali città) potrebbe risolvere i suoi dubbi e magari permetterle di accedere alle vaccinazioni di cui ha bisogno. Non se la prenda con i componenti del CTS perchè nel suo caso non solo hanno previsto le procedure ma anche predisposto una rete di supporto. Il problema mi sembra sia che Lei non ha mai consultato un vero Allergologo-Immunologo clinico di un centro qualificato, tenendosi stretti i certificati del pediatra anche all’età della pensione. Forse sarebbe ora di verificare il livello del suo sistema immune e il rischio vero di reazioni.

    Roberto Paganelli

    Roberto Paganelli

    Professore ordinario di medicina interna all’Università G. d’Annunzio di Chieti. Nato a Roma nel 1951, si è laureato e specializzato in allergologia e immunologia clinica nella capitale. All’Università di Chieti è anche direttore della scuola di specializzazione in reumatologia e vice-direttore della scuola di specializzazione in allergologia e immunologia clinica. Si occupa soprattutto di allergie […]
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