noradrenalina


    Aggiornato il 14 Dicembre 2015

    (o norepinefrina) ormone prodotto dalla sostanza midollare del surrene in quantità minore rispetto all’adrenalina (in proporzione di 1 a 4 circa). Chimicamente deriva dall’aminoacido fenilalanina; viene metabolizzata da sistemi enzimatici in prodotti finali, poi escreti – in forma, per esempio, di acido vanilmandelico – con le urine; la misurazione di queste sostanze è indice della quantità di catecolamine (adrenalina e noradrenalina) prodotte dall’organismo. La noradrenalina agisce sui recettori adrenergici: stimola intensamente i recettori alfa-adrenergici, presenti soprattutto a livello dei vasi, provocando vasocostrizione; stimola, ma in misura minore, anche i recettori beta1-adrenergici, prevalenti a livello del miocardio e del tessuto di conduzione, aumentando di poco la contrattilità e la frequenza cardiaca; non ha effetti significativi sui recettori beta2-adrenergici, presenti a livello arteriolare e bronchiale. La noradrenalina ha inoltre anche funzione di neurotrasmettitore del sistema nervoso simpatico. Rispetto all’adrenalina, la noradrenalina è meno attiva, oltre che a livello dei bronchi, anche a livello della muscolatura scheletrica, dove provoca un aumento del flusso del sangue, e dell’intestino, dove causa contrazione degli sfinteri e rilasciamento della parete muscolare. Ha inoltre effetti metabolici, aumentando i livelli di glucosio e di lipidi nel sangue. La noradrenalina trova indicazioni, come farmaco, negli stati di shock da cause cardiache (somministrata per via endovenosa o direttamente per iniezione intracardiaca) e nei gravi stati di ipotensione (per via endovenosa).

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